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spari in classe

"Un gesto così va condannato, qui manca l'educazione"

Sulla prof colpita in classe, i rodigini non la vedono come Luciana Littizzetto

ROVIGO - Fa ancora discutere il caso della professoressa dell’Itis Viola-Marchesini di Rovigo che da settimane è al centro della cronaca locale e nazionale. A commentare la vicenda è stata addirittura la nota comica Luciana Littizzetto che durante un suo monologo ha affermato: “Se il professore riesce ad essere empatico, non gli sparano in classe”.

A tale affermazione provocatoria, ha subito risposto il ministro Matteo Salvini dicendo: “Come si può solo pensare di dire una cosa del genere? A volte il silenzio è d’oro”. Un botta e risposta che ha scatenato polemiche e prese di posizione sui social. E molte critiche alla Littizzetto.

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La vicenda, dunque, scalda ancora gli animi e i rodigini sono anch’essi colpiti da quanto sta succedendo. È, però, comune la posizione: per quanto possano esservi delle debolezze, mai si può arrivare ad un gesto simile in classe.

Dice, infatti, Germano: “Quando eravamo giovani noi queste cose non accadevano. Forse avevamo genitori che ci insegnavano altri valori. Per noi la maestra e la professoressa erano dei cardini che bisognava ascoltare e seguire. Non mi interessa ciò che dicono Littizzetto o Salvini. Quel che penso è soltanto che manchi proprio l’educazione di base a questi ragazzi e davvero non comprendo come sia possibile dato che comunque i genitori hanno più o meno sui 50 o 60 anni, quindi ricorderanno bene come era la scuola ai loro tempi”.

Enrico aggiunge: “Come in tutte le cose, la ragione sta nel mezzo nel senso che non si può né dichiarare che può essere possibile sparare a una insegnante ma d’altro canto è chiaro che vi è la necessità per un docente di mettersi alla prova per quanto concerne l’empatia, proprio per evitare possibili rischi. Bisogna sempre che ci sia un giusto rapporto tra verità e ciò che si dice. Talvolta, comunque, il silenzio è d’oro”.

Anna condanna totalmente il gesto dei ragazzi: “Io penso che questi gesti siano da condannare in maniera assoluta, specialmente se fatti a scuola, luogo in cui si dovrebbe solo imparare e farsi seguire dai docenti. Non trovo assolutamente sensato ciò che è accaduto”.

A concludere è Alessia che dice: “Devo dire che io penso che a volte il silenzio sia d’oro. A cosa serve fare un commento solo per far ridere, non sapendo nemmeno tutto il contesto che c’è dietro? Ecco, quindi sì, è meglio tacere”.

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Intanto, martedì 24 gennaio, a Roma è in programma l’incontro fra il ministro dell’istruzione e la dirigente del Viola Marchesini. Un incontro chiesto dallo stesso ministro Valditara per rendersi conto di persona di quanto accaduto, ascoltando tutte le fasi della vicenda direttamente dalla preside.

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