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ROVIGO

Caso Iras rimandato a febbraio

Ancora alcuni aspetti tecnici da limare prima di arrivare all'accordo definitivo. Gaffeo: "Siamo sulla strada buona"

Il sindaco Gaffeo, mercoledì la verità sulle dimissioni

ROVIGO - I soldi in ballo sono tanti, l’operazione è complessa e necessita di una minuziosa verifica punto per punto. Per questo la soluzione del caso Iras slitterà ancora di qualche giorno rispetto ai tempi prefissati. Il consiglio comunale che dovrà dare il via all’accordo di programma, e ai primi soldi per salvare l’Ipab di San Bortolo non sarà convocato prima di febbraio.

Oggi quindi, martedì 24 gennaio, in conferenza capigruppo, salvo clamorose accelerazioni, non ci sarà alcuna delibera da visionare. Probabilmente si parlerà dell’argomento, ma senza mettere troppi punti fermi. Lo stesso sindaco Edoardo Gaffeo ieri ha ribadito che “sull’impostazione generale dell’accordo di programma ci siamo. In questi giorni stiamo analizzando punto per punto la proposta della Regione. Si tratta di una proposta che considera soprattutto il loro punto di vista, e va benissimo perché in generale rispecchia anche le esigenze del Comune. Però ci sono alcuni aspetti tecnici da perfezionare, da precisare. Ed è per questo che c’è bisogno di ulteriori specifiche. Si tratta di quegli aspetti da limare di cui avevo parlato nei giorni scorsi. Punti sui quali un’intesa si raggiungerà”.

E probabilmente è per smussare questi angoli che nel giro di qualche giorno il sindaco e il commissario regionale Tiziana Stella si incontreranno. I punti dell’accordo di programma da chiarire sono relativi, ad esempio, al tipo di locazione che dovrà essere formalizzata fra Comune Ulss 5 per la futura gestione dei nuovi spazi che saranno realizzati a Casa Serena nel percorso di riqualificazione e che prevede la creazione di centri diurni per disabili e corsi per infermieristica in Commenda gestiti dall’azienda sanitaria polesana.

“Quello che è importante - ha confermato il primo cittadino - è che nell’accordo ci sia la previsione del salvataggio di Iras e la riqualificazione di Casa Serena. Un accordo unico, quindi, e non intese distinte. C’è davvero la possibilità di fare il bene della città e dell’Iras. Per questo credo che qualche giorno di approfondimento in più non sarà un grosso problema”. La riqualificazione di Casa Serena prevede la cessione di metà immobile circa all’Ater per una somma il cui valore sarà definito da una perizia attesa entro qualche giorno. Su questa porzione poi Ater realizzerà alloggi per studenti.

La parte di Casa Serena che resterà di proprietà comunale, invece, sarà rimessa a nuova con i 2,4 milioni di euro di fondi Pnrr e con la somma ricavata dalla cessione dell’altra metà. saranno così ricavati locali da dare in locazione all’Ulss 5 per la gestione di centri diurni per disabili e di corsi universitari di infermieristica.

Con l’accordo di programma, inoltre, il Comune si impegnerà a versare 3,2 milioni di euro all’Iras quale compensazione per il rientro di Casa Serena. Soldi che, probabilmente Iras utilizzerà per pagare il debito che contrarrà con la Regione Veneto pronta a deliberare un prestito ad Iras di 3,8 milioni di euro. Un gioco di tasselli che si incastrano e che si sostengono uno con l’altro. “Per settimane - ha chiosato Gaffeo - si è parlato di operazioni possibili, ora abbiamo nero su bianco un percorso concreto e fattibile, con tutti gli enti pronti a firmare e collaborare”.

Un percorso, che per quel che riguarda la proposta della Regione, prefigura anche il destino degli ospiti e dei lavoratori attualmente a Casa Serena. Gli anziani troveranno posto in altre case riposo e in alloggi Ater. I lavoratori all’Iras di San Bortolo. La dismissione di Casa Serena libererà 100 posti letto accreditati che torneranno alla regione che poi li riassegnerà nel quadro di una decisione presa in Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5. Un iter che nel giro di pochi giorni potrebbe trovare un primo approdo nell’accordo definito fra Comune e Iras, poi un passaggio in giunta e quindi in commissione consiliare e poi in consiglio comunale.

Da qualche giorno l’ottimismo circonda questa rinnovata prospettiva di salvezza dell’Iras. I bertici dell’Ipab avevano dichiarato che non andare oltre gennaio sarebbe stato un problema difficile da superare. Ora, però, l’accordo a portata di mano dovrebbe poter concedere qualche altra settimana di tempo.

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