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ROVIGO

Ex hotel Granatiere aggiudicato all'asta

La grande occasione per una ditta rodigina pronta a dare nuova vita all'immobile

Ex hotel Granatiere aggiudicato all'asta

ROVIGO - Aggiudicato per 600mila euro all’asta. Si è conclusa con un nuovo proprietario e - si spera - una nuova vita la vicenda immobiliare legata all’ex hotel Granatiere di Rovigo, che svetta in corso del Popolo 235. L’albergo, la cui ristrutturazione era a buon punto, ma non ancora conclusa, era stato messo all’asta a fine marzo dello scorso anno.
Ad aggiudicarselo un’azienda di Rovigo, che al momento vuole rimanere riservata, ma che ha già in mente bene di sfruttare la grande corsa all’affitto che c’è in questo periodo, valorizzando quello che di fatto sarebbe era diventato l’ennesimo vuoto urbano del centro di Rovigo.

Attualmente, infatti, c’è richiesta sia da parte del Conservatorio Venezze, che dell’Università. La struttura è destinata alla ricezione e al turismo, ma i nuovi proprietari stanno valutando anche la possibilità di cambiare la destinazione urbanistica in residenziale, per darla in affitto per brevi periodi. Nell’arco di qualche mese si vedranno i lavori ripartire. Qualche anno fa i lavori di chiusura dei cantieri erano valutati in circa 500mila euro. Ovviamente con l’aumento dei materiali e dei costi di manodopera attuali, il costo potrebbe lievitare.

Ancora, tuttavia, è in valutazione l’impostazione urbanistica che si vuole dare. L'albergo era stato messo all'asta per 1,350 milioni, dopo una ristrutturazione costata 2 miloni di euro. Dopo tre aste andate deserte, è stato acquistato da una ditta rodigina che si occupa di investimenti nel settore immobiliare, per circa 600mila euro. Un vero e proprio affare se si pensa al potenziale che ha la struttura.

Conosciuta anche come la terza torre di Rovigo, strutturalmente, il Granatiere si sviluppa su una superficie di 1.700 metri quadrati. L’albergo in origine doveva mantenere il suo antico nome, con diverse suite distribuite su cinque piani (dal secondo al sesto), con un grande open space al primo, ancora oggetto di variante e con diverse soluzioni prospettate tra cui la possibilità di un’attività commerciale tipo centro benessere.

La perla della costruzione, tuttavia, che ha sempre attirato la curiosità dei rodigini, era lo sky bar al settimo piano che avrebbe permesso una visione a trecentosessanta gradi per chilometri e chilometri di distanza. Adesso il finale sarà da riscrivere, ma sicuramente non sarà banale.

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