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terremoto in turchia

Il sisma fa paura: la mente torna al 2012

I polesani sgomenti per la tragedia del sisma in Medio Oriente. "Per proteggerci dobbiamo costruire edifici sicuri"

ROVIGO - La notizia del devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria lascia dolore e sgomento nei cittadini polesani, e rievoca ricordi di terremoti passati e della necessità di mettere in sicurezza il paese. “Certamente è un dramma e so che molti Paesi si stanno mobilitando per dare aiuto per quello che si potrà fare - commenta Pier Luigi - Quello che ci deve essere, oltre alla preoccupazione quotidiana, è una preoccupazione lungimirante verso quelle uniche misure di prevenzione che abbiamo a disposizione, ovvero la costruzione di edifici sicuri, l'unico modo per attutire quelle che sono le conseguenze disastrose e spesso fatali di questi sismi”.

Nitido è il ricordo di molti cittadini del terremoto dell'Emilia del 2012, che investì anche parte del Polesine. “Lo ricordo bene. Tutti consociamo bene l'angoscia e la paura che i movimenti tellurici provocano e producono sulla psiche, generale ed individuale - specifica - Proprio per questo motivo siamo particolarmente vicini alle popolazioni colpite in queste ore che stanno soffrendo terribilmente”.

Le immagini che arrivano dai luoghi colpiti sono devastanti, con palazzi crollati come se fossero di carta e bambini recuperati in extremis dalle macerie. “Questi eventi negativi preoccupano tutti, soprattutto quando colpiscono zone come quelle più inaccessibili e in difficoltà - aggiunge Alessandro - Zone dove praticamente manca tutto e la popolazione è abbandonata a se stessa. E chissà cosa succederà nei prossimi giorni. Anche in Italia ci sono stati tanti terremoti ma, seppur lenti, almeno nelle zone civili si possono sistemare certe carenze sismiche. Siamo fortunati perché abitiamo in zone dove le necessità impellenti causate da certe tragedie trovano risposte in tempi più rapidi”.

Oltre 5 mila le vittime accertate, secondo le comunicazioni ufficiali. “Ma preoccuperebbero anche se fossero molto meno - continua Vito - sono vite spezzate che sono state tolte dal mondo. Ed il dramma è che muoiono in un modo molto doloroso, senza nessuna chance di potersi salvare”.

Se prevedere un terremoto quindi non è possibile è fondamentale mettere in campo le conoscenze tecniche, per evitare almeno quei danni che possono causare alti numeri di morti. “Le scene che mostrano in tv fanno davvero sussultare, perché mostrano devastazione e le terribili condizioni di queste piovere persone - conclude Giovanni - I terremoti sono devastanti soprattutto perché non si possono prevedere, ma anche perché spesso non se ne tiene conto quando si va a costruire. Basterebbe rispettare alcuni criteri per poterne, almeno, alleggerire l'impatto dove possibile. Un esempio è il Giappone, territorio altrettanto sismico, dove catastrofi di questa natura, proprio grazie a precise costruzioni hanno un impatto diverso”.

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