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La cerimonia

Il vescovo celebra la messa in ospedale

L'appello di monsignor Pavanello: “Prendiamoci cura dei malati”.

“Prendiamoci cura dei malati”

La messa del vescovo per i malati in ospedale

ROVIGO - L’invito del vescovo a prendersi cura dei malati e che il tema della sanità sia al centro del dibattito pubblico e politico. Sabato 11 febbraio è stata celebrata la Giornata mondiale del malato. All’ospedale di Rovigo il vescovo Pavanello ha celebrato una messa speciale, con il coro aziendale del Vox harmonica. Presenti anche i vertici dell’Ulss.

“Una celebrazione - ha spiegato monsignor Pierantonio Pavanello - motivata dalla volontà di esprimere un doveroso ringraziamento al mondo della sanità dopo tre anni impegnativi segnati dalla pandemia da Covid 19. Questa celebrazione cade poi in prossimità di una ricorrenza significativa per l’ospedale cittadino: nell’autunno del 1982 infatti avveniva il trasferimento dal vecchio ospedale all’interno del centro storico di Rovigo, sono quindi 40 anni che in questo luogo la nostra comunità esercita la cura dei malati".

"La scelta di venire qui in ospedale a celebrare la Giornata del malato si è rivelata pure in sintonia con il tema che papa Francesco sviluppa nel suo messaggio a partire da una frase del Vangelo di Luca: ‘Abbi cura di lui!’. E’ la frase con cui il buon samaritano affida al padrone della locanda il malcapitato vittima dei briganti. Un invito rivolto ad ogni persona umana, perché nasce dalla nostra comune umanità".

Per il vescovo “Solo se ci prendiamo cura del nostro prossimo sofferente e malato siamo umani”. E poi il riferimento alla comunità: “Gli accompagnatori del paralitico (riferimento ad una parabola ndr) mostrano una comunità che ha uno sguardo sulla malattia diverso da quello che siamo tentati di avere: la nostra prima reazione infatti quando qualcuno si ammala è quella della paura, che ci porta a prendere le distanze, a non coinvolgerci. Gesù con la guarigione del paralitico ci segnala la necessità di uno sguardo diverso sulla malattia. L’esperienza della sofferenza e della malattia è preziosa per comprendere che siamo tutti in cammino insieme”.

E ancora: “Se vogliamo una società giusta e umana, il tema della cura deve essere al centro dell’attenzione, non solo nei momenti straordinari, come è stata l’epidemia del Covid, ma come preoccupazione costante e ordinaria. Una società che non è capace di prendersi cura dei suoi membri malati e sofferenti è disumana. Per questo il tema della sanità deve stare al centro del dibattito sociale e politico”.

Il direttore sanitario dell’Ulss 5 Alberto Rigo ha detto che “la pandemia ci ha insegnato come la condizione di sofferenza e malattia possano diventare disumane, se vissute nell’isolamento e nell’abbandono, e se non accompagnate dalla cura e dalla compassione. L’esperienza della fragilità e della malattia ci sia utile per procedere insieme, con vicinanza, compassione e tenerezza. A tutti coloro che offrono la loro professionalità e dedizione nella cura dei pazienti va la nostra riconoscenza e gratitudine. La musica e il canto sono farmaci efficaci: oggi la messa è allietata dal nostro coro Vox Harmonica, che ci avvicina e ci conforta nell’impegno di tutti i giorni”.

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