VOCE
Adria
11.02.2023 - 18:08
ADRIA – “La scuola crolla, gli studenti no” questo lo slogan che ha richiamato una ventina di studenti che si sono ritrovati sabato mattina, 11 febbraio, nonostante la giornata gelida, in piazza Garibaldi per protestare contro le condizioni delle strutture scolastiche e la carenza di strumentazioni adeguate, spesso obsolete dal punto di vista tecnologico.
La manifestazione è stata promossa dalla rete di polesana degli studenti medi e sostenuta dalla Cgil-Scuola. E mentre i giovani urlavano in piazza le loro ragioni, nei social circolava una foto in cui si vedono le penose condizioni in cui versano i bagni del polo tecnico con fessure che oltrepassano il muro, lasciando passare il freddo non proprio gradito di queste giornate e la pioggia quando Giove Pluvio entra in azione. E goliardamente tutto ciò viene spiegato come sistema di areazione a impatto energetico zero, in questo modo senza pesare sulla bolletta della corrente già pesante in questo periodo.
“Scendiamo in piazza per protestare contro l’incuria degli stabilimenti scolastici, che nella nostra provincia è sempre più evidente” dichiara Maya Casale – Chiediamo risposte in tempi ragionevoli dalle istituzioni competenti: questa situazione non può continuare a protrarsi nel silenzio generale”.
E ancora: “Accertarsi che le scuole siano luoghi sicuri dovrebbe essere il primo passo per garantire un’istruzione universale e accessibile a tutti e tutte. Invece – prosegue Maya - noi studenti ci troviamo a dover fare lezione mentre cade acqua dal soffitto ed essere spostati da una sede all’altra perché manca un piano strutturale di finanziamento all’edilizia scolastica”.
Niccolò Del Gaudio ha rimarcato che “è’ compito delle istituzioni preservare la sicurezza degli studenti e garantire l’accesso all’istruzione anche nei territori con meno risorse. Come sindacato studentesco chiediamo alle istituzioni competenti che si prendano in carico la situazione delle scuole polesane al fine di risolvere in tempi celeri questo problema che risulta ormai invivibile per studentesse e studenti”.
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