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Rovigo

Va al Pronto Soccorso, muore in attesa degli esami

L’ospedale avvia un’indagine interna. I figli chiedono che sia fatta l’autopsia

In Pronto Soccorso: “Ore sulla barella senza assistenza”

Pronto Soccorso

ROVIGO - I primi sintomi li ha avvertiti mentre guidava, in autostrada, dal bolognese, dove risiedeva da tempo, verso l’Alto Polesine, dove vive la sua famiglia. Così, ha fatto rotta direttamente sul pronto soccorso di Rovigo, dove è entrato, giovedì pomeriggio poco dopo l’ora di pranzo, lamentando un dolore epigastrico. Invece era un infarto, che lo ha ucciso poco prima delle 20, mentre era ancora sotto osservazione in pronto soccorso, dove gli era stato inizialmente assegnato un codice arancione. Se ne è andato così Emanuele Bonfante, 62 anni. Su suggerimento dei medici, i figli hanno chiesto l’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni.

Il giorno dopo il decesso, l’ospedale ha comunque avviato un’indagine interna ricostruendo quanto accaduto. L’accesso al pronto soccorso di Bonfante è avvenuto, come detto, a inizio pomeriggio, lamentando un dolore epigastrico. L’uomo non ha segnalato alcun precedente cardiaco. Preso in carico dai sanitari di turno, è stato condotto in area rossa dove gli è stato comunque fatto un elettrocardiogramma, i cui valori sono stati ritenuti non significativi come risulta dal referto del cardiologo. Dopo il ritorno in area intermedia, a causa del perdurare del dolore, è stato sottoposto a un nuovo elettrocardiogramma che ha evidenziato dati più preoccupanti, costringendo a un nuovo ingresso in area rossa. Dove, rapidamente, le cose sono peggiorate: l’uomo ha avuto un infarto. Vani i tentativi di rianimazione che hanno portato i medici anche ad intubarlo. Si era pensato ad un intervengo di angioplastica ma non ce n’è stato il tempo.

Da successivi accertamenti, è emerso che l’uomo, nei giorni precedenti, si era sottoposta a una visita cardiologica a Bologna, di cui - assicurano dall’ospedale - non aveva però informato il personale del pronto soccorso, né la stessa sarebbe risultata visibile nel database in possesso del sistema sanitario veneto. A quanto pare - spiegano ancora dall’ospedale - nei giorni precedenti aveva manifestato un dolore toracico, scambiandone però i sintomi per un reflusso gastro-esofageo. Erano, invece, le avvisaglie di un infarto, che non gli ha lasciato scampo.

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