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Giorno del ricordo

Foibe, "dare il giusto onore alle vittime"

Al Regina Margherita convegno con il prefetto Di Nuzzo e i senatori Fdi Amidei e Menia.

ROVIGO - Una storia che divide, una storia che unisce. La giornata del ricordo delle vittime delle Foibe il tema dell'incontro avvenuto oggi negli spazi dell'hotel Regina Margherita. "Il giorno del ricordo deve costituire un'unità nazionale su cui lavorare - spiega Nicola Boscolo Pecchie del Comitato 10 febbraio - una storia dolorosa, di chi ha perso la vita e la patria. Vorremo dare una spinta alla legge sul ricordo verso un'unità culturale, colmando le mancanze di un paese che non fa i conti con proprio passato".

Una storia che torna dopo anni di silenzio. "L'evento rappresenta il coronamento delle iniziative per commemorare il sacrificio degli italiani nelle zone di confine orientale - aggiunge il prefetto Clemente di Nuzzo -. Un contesto fino agli anni 80/90 accantonato nella memoria storica. Dedicare una giornata a questo ricordo rappresenta momento importante per il recupero di memoria collettiva di una fase dolorosa del paese".

Presenti in sala i parenti di una delle vittime, Umberto Barbierato, di San Martino di Venezze. "Ricordo come negli anni '80 nei libri di storia il tema fosse trattato in poche righe e definizioni non corrette - continua il consigliere Fabiano Bosetti -. Le foibe furono una pagina strappata, dove andare oltre. Abbiamo inserito la figura di Barbierato nella storia e riuscire a dedicare una piazza al primo martire riconosciuto in Polesine può essere motore di ulteriori riflessioni". Il giovane polizotto nel 1945 fu prelevato dalla caserma per poi sparire.

"Non demordiamo su quello che è un obiettivo importante: dare il giusto onore alle vittime - prosegue il senatore Bartolomeo Amidei -. Parliamo di storia, di memoria e di giustizia. A maggior ragione ci tocca da vicino quando si parla di un giovane Polesano". Ospite d'onore il senatore Roberto Menia, padre della legge sul ricordo. "Il giorno in cui fu approvata fu per me momento di grande commozione. Un riconoscimento anche per quelle famiglie che hanno visto sparire i propri cari  - conclude -. Incontri come questi mi fanno sentire che stiamo seminando qualcosa di buono. La memoria comune può far germogliare qualcosa di bello, legare fili che erano stati strappati e scrivere storie che erano state nascoste".

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