Montemauri, "Il mio sogno in azzurro"

ROVIGO - Giovanni Montemauri, apertura della Femi Cz Rovigo, è stato convocato in Nazionale per il terzo match Sei Nazioni 2023, in calendario sabato pomeriggio allo stadio Olimpico di Roma contro l’Irlanda. Gli azzurri oggi sono in ritiro a Verona, dove resteranno fino a mercoledì per poi trasferirsi a Roma.

Si tratta dell’unico giocatore di tutto il Top10 convocato in azzurro dal ct Kieran Crowley. Il rossoblù della Rugby Rovigo Delta in questi giorni si è ritrovato ad indossare una maglia di colore diverso, quella maglia azzurra che ha sempre voluto sin da bambino.

Che sensazioni provi quando indossi la maglia azzurra e ti alleni rappresentando la tua nazione?

"E' un'emozione unica poter rappresentare l'Italia sia in allenamento che speriamo in partita, mi riempie il cuore di gioia perché tengo molto alla mia nazione, è davvero un onore questa convocazione per me!"

Come hanno reagito i tuoi compagni della Rugby Rovigo Delta dopo aver saputo della tua convocazione?

"In casa rossoblù c'è stato un po' di stupore generale ma erano tutti contenti per me. Ho subito condiviso la chiamata con un altro Bersagliere, Leonardo Sarto, che come me ha avuto l'opportunità di vivere questa esperienza. Leo mi ha dato due dritte e qualche consiglio davvero utile per affrontare questo percorso". 

Sopra nella foto, i Bersaglieri Giovanni Montemauri e Leonardo Sarto

Perché è così difficile per un giocatore del Top10 essere convocato in Nazionale?

"In Nazionale si viene chiamati a disputare match internazionali, cosa che nel Top10 non è proprio all'ordine del giorno, tant'è che è stata introdotta la Nazionale A che a me personalmente ha dato la possibilità di potermi cimentare con match internazionali prima contro i Leicester Tigers e poi contro la Romania, mettermi in qualche modo in mostra e provare a conquistare un posto qui in Nazionale Maggiore. Quest'anno, infatti, ho giocato prima in Nazionale A e poi sono stato invitato ad allenarmi con la Nazionale Maggiore. Ora sono alle prese con la prima vera e propria convocazione".

Si giocherà allo stadio Olimpico di Roma. E tu sei romano. Andavi all’Olimpico da bambino? Hai mai sognato di poterci giocare un giorno?

"Certo che sì! Ho cominciato proprio da bambino andando prima al Flaminio, quando ancora le partite si giocavano lì e poi all'Olimpico. In quello stadio andavo sia a vedere il rugby che a vedere il calcio perché avendo una fede calcistica giallorossa - io tifo per la Roma - spesso andavo a vedere anche le partite di calcio. Ho visto giocare la Nazionale di rugby all'Olimpico da sempre praticamente. E ora ritrovarmi tra i giocatori che giocheranno in quello stadio mi sembra incredibile: sarà veramente un'emozione unica da vivere a casa mia, con la gente di Roma. Non ho parole per descriverlo, non me lo sarei mai immaginato."

È la tua prima partita con tanto pubblico? Cosa ti aspetti?

"Se avrò la possibilità di giocare, sarà sicuramente una sensazione strana e nuova. Perché anche il Battaglini pieno non è la stessa cosa di un Olimpico pieno. Cercherò in qualche modo, se avrò la possibilità di entrare in campo, di concentrarmi sul gioco e lasciare le emozioni fuori dal campo e dallo stadio". 

Cosa "porterai a casa" da questa esperienza?

"Qui sto imparando tanto, queste esperienze fanno sì che io possa continuare il mio percorso di crescita giorno dopo giorno. Stare a contatto con giocatori della Nazionale ma anche con gli allenatori fa sì che io possa in qualche modo 'rubare con gli occhi' e mi permette di apprendere sempre un pochino di più. Quando finirà questa esperienza, nella speranza che possano essercene altre, tornerò comunque a casa con un bagaglio pieno, di cui sono veramente grato".