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Rovigo

Addio Johnny, una folla in lacrime

In tanti per l'ultimo saluto a Orlandini, 61 anni. "Continuerà a vivere nel bene che ha fatto"

ROVIGO - Si è fermata un'intera città per dare l'ultimo saluto a Johnny Orlandini, deceduto dopo una lunga battaglia a soli 61 anni. Ad accoglierlo un Duomo gremito di amici, atleti e rappresentanti del mondo sportivo, stretti in un abbraccio di dolore intorno alla famiglia. "In questi momenti ci poniamo domande alla ricerca di spiegazioni - ha affermato monsignor Claudio Gatti, parroco del Duomo - riconoscendo la nostra fragilità ed il nostro limite, come uomini e donne. Sappiamo che la nostra vita rappresenta un passaggio ma sappiamo anche che nel momento della scomparsa non può che esserci smarrimento e dolore".

Molto sentita l'omelia, che lo ha ricordato con parole cariche d'amore e affetto. "Certo non lo avremo più qui - ha continuato - ma la sua presenza resta nelle persone a cui ha voluto bene e che oggi sono qui ad accompagnarlo nella sua ultima corsa. Ci affidiamo al mistero della resurrezione per credere che nostro fratello non è scomparso nel nulla. Continuerà a vivere nel bene che ha fatto, nell'amore che ha dato, alla sua famiglia, ai suoi amici e ai giovani". Nel ribadire l'importanza di spogliarsi dei beni materiali per portare con sé l'unico bagaglio che conta, i valori che ci distinguono nel nostro percorso terreno, è stato ancora una volta confermato quanto Johnny abbia lasciato traccia in tutti coloro che lo avevano conosciuto.

"E' l'amore che portiamo con noi davanti al Padreterno - ha specificato -. Johnny si è impegnato nella vita, verso i suoi cari, le sue passioni ma soprattutto per aiutare gli altri. Ha guidato tanti giovani, dando loro non solo l'esperienza nel guidare le moto ma quella di guidare la vita, la corsa più importante. Una corsa verso una meta senza nuocere agli altri o 'sgomitare' per mettersi in mostra. Con questo spirito lui ha vissuto".

Forte anche la presenza dei ragazzi che con lui hanno iniziato a sognare il mondo della Motocross. Tra essi Edoardo Losi, giovane e promettente atleta che con voce rotta dal pianto risponde agli amici, che gli domandano aggiornamenti, di essersi fermato nello stesso momento in cui Johnny lo aveva fatto. "Mancava lo stimolo", riesce a fatica a spiegare. Nascosto tra le ultime fila, con gli occhi lucidi e un sorriso delicato colui che ha acceso la passione del motocross in Johnny: l'ex campione italiano Paolo Baruchello, l'uomo che aveva fatto esplodere l'amore della città per questo sport. "Io e Johnny veniamo sempre a vederti, aggrappati alle reti a bordo pista a sognare - gli spiega l'amico Dario - lì è nata la sua passione, sei stato la scintilla per questo grande grandissimo amore".

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