"Ciao Vialli, grande trascinatore"

ROVIGO - C’erano proprio tutti, questa mattina, 2 marzo, al Duomo, per salutare “Vialli”. Tutti i suoi ragazzi, quelli che ha cresciuto in oltre dieci anni sui campi di calcio di mezza provincia. Tutti i dirigenti, di ogni squadra che ha attraversato, e pure più di qualche avversario. I vertici federali. E poi un mare di amici. Tutti lì, stretti attorno alla moglie Rossella e al figlio Daniel, per salutare Roberto Massarotto, il “mister”, mancato lunedì mattina ad appena 55 anni a causa di un male incurabile contro cui ha lottato per anni.

Sul feretro, la maglia granata del Pontecchio, società a cui ha legato indissolubilmente il suo nome prima come allenatore e poi come dirigente, tuttofare, motivatore… e tanto altro ancora. Perché, quando si parlava di calcio, Roberto era irrefrenabile. Non si risparmiava, e non si fermava mai.

“Tu eri il trascinatore - lo ha ricordato Gianfranco Fiorenzato, che con Massarotto ha condiviso il percorso negli Amatori Roverdicrè, all’alba della sua avventura da allenatore - con la tua umiltà riuscivi a coinvolgerci tutti, negli allenamenti, nelle partite, nelle spaghettate del giovedì nello spogliatoio, dove ti presentavi regolarmente con il ragù fatto da tua moglie. Per te - ha detto ancora - il calcio era vita. Nelle società dove sei andato hai lasciato sempre un segno, e lo dimostra l’affetto che tutti ti hanno sempre dimostrato”.

E che è stato testimoniato anche ieri, da quella folla di centinaia di persone, con giocatori ed ex giocatori di tutte le squadre che Roberto, nella sua carriera, ha guidato. “Avevi la capacità di cambiarci l’umore con una sola parola e la grande virtù di sapere unire e legare ogni gruppo di persone in maniera unica - ha detto il dirigente del Pontecchio Francesco Longhi, leggendo un messaggio ‘da noi suoi amici e compagni di vita’ - sarai per sempre il nostro amico, perché una parte di te sarà sempre con noi, nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Ed è proprio questo che ci fa sperare che andrà tutto meglio, che un giorno ci ritroveremo e che nel frattempo dovremo fare tutto quello che abbiamo fatto insieme finora: sorridere, divertirsi, vivere. Ciao vulcanico Roberto”.

Non è mancato un riferimento a quel soprannome che l’ha sempre accompagnato. “Per lui Vialli, quello vero, era un idolo, un punto di riferimento non solo come calciatore ma anche come persona - ha detto ancora Fiorenzato - in effetti, anche se calcisticamente eri un lontano parente del Vialli nazionale, caratterialmente gli assomigliavi per quello che riuscivi a trasmetterci a livello di amicizia, di partecipazione. Avevi una grande capacità di fare gruppo, e non riuscivamo mai a dirti di no perché con il tuo sorriso ci compravi e ti facevi voler bene da tutti”.

Parole, quelle degli ex compagni di avventura, che hanno commosso profondamente le circa duecento persone presenti. Tra loro anche il delegato provinciale della Figc Luca Pastorello. E proprio la Figc di Rovigo, nel comunicato ufficiale di mercoledì, ha voluto ricordare il mister: “Una carriera dedicata al calcio - si legge nel documento firmato da Pastorello - sua grande passione. Si è distinto per grande partecipazione, dedizione e capacità organizzative. Un uomo sanguigno ma sempre osservante dei valori del rispetto e dell’umiltà verso gli altri, dentro e fuori dal rettangolo verde”.

E anche qualche sindaco, come Gian-Pietro Rizzatello di Costa (“Un grande dispiacere. Un grande appassionato di calcio che fu anche allenatore dell’Us Costa. Riposa in pace amico”) e Leonardo Raito di Polesella (“Ci siamo incrociati sui campi e avevi una grande passione”) gli hanno dedicato un pensiero. Segno di quanto la sua scomparsa abbia scosso un’intera comunità.