VOCE
Casa di Riposo
06.03.2023 - 12:53
Michele Aretusini
ROVIGO - Inizia un’altra settimana cruciale per l’Iras (l’ennesima?) in cui Comune e Regione proveranno a far ripartire il dialogo per arrivare ad un accordo di programma per salvare la casa di riposo. Almeno questo è il proposito del prefetto che si prepara a convocare le parti per favorire un punto di contatto.
Intanto a Rovigo e in consiglio comunale si muove anche l’opposizione. “Al punto in cui siamo, possiamo solo rivolgere un appello al sindaco e alla sua maggioranza perché non portino al crac della grande casa di riposo pubblica di Rovigo, con tutto il devastante impatto in termini di posti di lavoro perduti e angoscia per i famigliari degli anziani ospiti che questo scenario comporterebbe”. Michele Aretusini, capogruppo in consiglio comunale a Rovigo della Lega, si rivolge al primo cittadino del capoluogo Edoardo Gaffeo, per chiedergli di non vanificare mesi e mesi di trattative con la Regione e con gli altri enti coinvolti nell’accordo di programma che costituisce l’unica vera garanzia di salvezza per Iras Rovigo.
“Regione, soprattutto, ma anche Ater e Ulss hanno fatto tutti i passi necessari. Manca il Comune. Purtroppo, continua a mancare. Sin dall’inizio delle trattative, il sindaco ha sempre utilizzato la medesima strategia: annunciare che si era vicini alla soluzione e che tutto stava andando per il meglio, anche di fronte al prefetto, salvo poi non concludere e, all’improvviso, avanzare riserve e sollevare problemi. L’ultimo atto di questo tipo, e il più clamoroso, un ricorso al Tar per annullare il decreto del commissario straordinario regionale dell’istituto rodigino di assistenza sociale del 27 dicembre 2022 e annullare la deliberazione della giunta regionale del Veneto del 30 dicembre 2022”.
“Onestamente - continua Aretusini - non capisco cosa commissario e Regione potrebbero fare di più. Il commissario sta proseguendo nel proprio incarico anche oltre la data di scadenza, per cercare una soluzione; la Regione si è dichiarata disposta ad anticipare 3,8 milioni di euro, sbloccando una situazione altrimenti irrisolvibile con l’unico obbiettivo: il salvataggio dell’Iras con al centro i 280 ospiti ed i 200 lavoratori. Serve un atto di responsabilità, ora, da parte del sindaco. Altrimenti, il crac dell’Iras avrà un nome e un cognome molto chiari”.
Intanto Comune e Regione preparano le prossime mosse, in attesa della convocazione ufficiale della prefettura.
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