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Cestari, "Politica e maternità non sono in contrasto"

La consigliere regionale che tra poco diventerà madre dichiara: "Serve un salto culturale per evitare discriminazioni"

“In politica e mamma: è possibile”

ROVIGO - “La donna in politica può fare la differenza: il nostro impegno ed il nostro lavoro dimostrano ogni giorno che le diseguaglianze in certi ambienti sono solo mentali”, sono le parole di Laura Cestari, politica polesana, eletta in consiglio regionale con la Lega. In occasione della Festa della Donna, risponde ad alcune domande sul ruolo della donna e della mamma (lo diventerà fra pochi mesi) in politica.

Com’è fare politica ed essere donna?

“Cerco di dare il massimo per la mia gente, senza preoccuparmi troppo di commenti e pregiudizi che ancora fanno parte della mentalità di qualcuno. Uomo o donna, giovane o meno giovane, credo che per amministrare occorrano persone capaci, competenti e che amano il proprio territorio. Tante volte mi è giunta la visione misogina di alcune persone e faccio spallucce perché nel 2023 non possiamo permetterci di perdere tempo con certe visioni ottuse. La donna in politica può fare la differenza anche per questo: il nostro impegno ed il nostro lavoro dimostrano ogni giorno che le diseguaglianze in certi ambienti sono solo mentali”.

E’ più complesso fare politica per una donna?

“E’ più complesso perché in certi settori qualcuno ancora ha una visione annebbiata. Quando una donna raggiunge posizioni apicali ancora ci si sorprende. Negli ultimi anni si è registrato un miglioramento, ma appare ancora lontano il raggiungimento di un equilibrio tra donne e uomini nelle istituzioni. Esistono ancora stereotipi culturali che vedono l’impegno pubblico o manageriale come tratti poco consoni alle caratteristiche tradizionali del mondo femminile e noi stiamo ancora lottando con quei beceri stereotipi. Occorre fare un lavoro sulla cultura e sulla mentalità che ancora dilagano in certe comunità. Intendo anche le circostanze di adempimento agli impegni famigliari senza troppi sostegni. Non vale per tutte, ma per molte sì: ritmi insopportabili, richieste impossibili portano molte donne a rinunciare alla propria carriera perché è difficile tenere il passo. Parlando di politica spesso la donna deve fare i conti con un emisfero maschile che nel momento in cui si esprime in modo negativo, diventa sleale, competitivo ed aggressivo. Io in Regione Veneto mi sento fortunata sotto questo punto di vista, ma fuori c’è la giungla. Noi abbiamo una propensione al multitasking ed alla partecipazione civica: non è uno stereotipo, è qualcosa di reale. E non sono valori aggiunti questi?”.

Fra un paio di mesi diventerà mamma: come pensa di conciliare politica e maternità?

“Le politiche vengono spesso accusate di non essere in grado di far combaciare il lavoro con l’essere madri. In realtà conosco molte donne che riescono a conciliare politica ad altissimi livelli con la maternità, in Italia ed all’estero. Sono donne bravissime, ma molte di loro hanno a disposizione nonni, compagni flessibili o tate. Anche io mi sto organizzando con la mia famiglia e sono cosciente che senza di loro non sarebbe semplice, ma sento una responsabilità nei confronti del Polesine e del ruolo che ho assunto. Affermare di aver bisogno di aiuto non è grave, serve anche a denunciare l’insensibilità che spesso dilaga in certi ambienti politici e lavorativi. Su alcune cose si è fatto molto, su altre c’è ancora tantissimo da fare”.

Al giorno d’oggi è possibile per una mamma fare politica?

“Abbiamo avuto diverse testimonianze a sostegno della possibilità di conciliare le due cose. È chiaro che ognuna fa le proprie scelte e dovrebbe compierle in piena libertà. Ci sono donne che decidono di abbandonare per motivi personali, altre che invece riescono a continuare e forse con più slancio di prima. Esistono tantissime lavoratrici che fanno i salti mortali per far combaciare gli impegni familiari con quelli lavorativi. Non vedo perché una donna in politica non debba riuscirci, anzi. Una politica mamma può apportare diversi contributi proprio a favore di tutte le altre madri”.

Cosa potrebbe o dovrebbe fare la politica per agevolare le donne che lavorano ed hanno figli? E per le mamme in generale, servirebbero più aiuti?

“Indispensabile mettere la donna in condizione di diventare mamma, e al tempo stesso tempo lavorare e realizzare le proprie aspirazioni. E’ un equilibrio difficile, ma necessario. Anzitutto c’è un problema culturale: la politica dovrebbe aiutare la società a cambiare passo. Occorrono politiche del lavoro adeguate, investimenti sui servizi, sostegni al reddito, agevolazioni fiscali, azioni strutturate che non valgano solo per pochi mesi. Non possiamo andare avanti per bonus. Sono comunque convinta che ci sia margine per progredire e per fare in modo che una donna non debba essere nelle condizioni di fare scelte drastiche”.

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