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Alla guida della Ferrari c'è Giacomo Altoè

Il giovane polesano corre da quando aveva 14 anni: "Ora sfiderò Valentino Rossi, ma sogno la riapertura dell'autodromo"

Alla guida della Ferrari c'è Giacomo Altoè

ADRIA - A soli 22 anni è pilota della Ferrari in un circuito internazionale, il Gran Turismo World Challenge, corre in auto da quando aveva 14 anni e il suo nome è strettamente legato all’autodromo di Adria. E’ Giacomo Altoè, adriese la cui famiglia è praticamente sinonimo di  autodromo di Adria.

E’ stato per quattro anni pilota ufficiale della Lamborghini e da quest’anno ha fatto un ulteriore salto, entrando nel team ufficiale di Ferrari con Emil Frey Racing per gareggiare nel campionato Gt più prestigioso al monto, il Gt World Challenge Spring, dove sono presenti tutti i piloti ufficiali delle case costruttrici, ex piloti di Formula 1, oltre a Valentino Rossi, che ha lasciato le moto per passare alle auto.

Il suo allenamento è già cominciato e Altoè viaggia tra Francia, Misano, Germania e Spagna per testare la sua nuova auto. “Sono molto emozionato e orgoglioso di guidare Ferrari, ovviamente - racconta Altoè - e mi sto preparando sia fisicamente, con il nutrizionista, sia tecnicamente in pista”.

La data di debutto del Gt World Challenge è a metà maggio e per il giovane adriese la dieta, per esempio, deve essere ferrea: niente junk food, solo proteine “pulite”. “All’interno dell’abitacolo si raggiungono anche 60 gradi e devi essere preparato indubbiamente”. C’è poi la sfida di competere con grandi performers delle piste mondiali. Ma Giacomo sembra avere sangue freddo in abbondanza: “Lavoriamo in team, anche con gli ingegneri e con i preparatori, per sfruttare al meglio le caratteristiche di questa Ferrari 296 Gt3, un’emozione incredibile. Spero di tenere alto il nome del team”.

Una grande opportunità del polesano di farsi conoscere e apprezzare a livello internazionale, ma anche per gli sponsor (ne stanno cercando anche di locali) per far conoscere tramite Altoè il territorio polesano, visto che il Gt World Challenge è il campionato più seguito al mondo dopo la Formula 1 e conta milioni di spettatori anche grazie alla diretta tv di Sky in 4 lingue diverse.

All’adriese che porta alta la tradizione della città etrusca per le auto dispiace che l’autodromo sia chiuso. “Oramai è da un anno che Adria soffre di questa chiusura, un vero peccato per l’indotto che creava e per il risalto che dava alla città tra gli appassionati di motori”.

Nella vita privata gli piace pigiare sull’acceleratore? “Sì, non lo nego, ma lo faccio in sicurezza. Le strade polesane sono mediamente buone, ho visto di molto peggio girando per il mondo. Ma se si vuole provare l’ebbrezza della velocità io consiglio un corso di guida sportiva e farlo in pista, non per le strade mettendo in pericolo la propria vita e quella degli altri”. E se lo dice un pilota di Ferrari...

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