VOCE
ROVIGO
20.03.2023 - 18:48
ROVIGO - Presto la delibera per dotare i vigili di pistole arriverà in consiglio comunale. Si tratta di una misura che effettivamente potrà farci sentire più sicuri o, invece, è un’arma troppo pericolosa? In ogni caso per tutti i rodigini il pensiero è comune: se proprio bisogna armare qualcuno, è sempre meglio fare in modo che chi le deve utilizzare inizi e continui a fare corsi di aggiornamento per sapere come si usa e per maneggiare senza rischi questi strumenti. C’è anche chi è contrario e non sente l’utilità, in una piccola città come Rovigo, di questa novità che talvolta provoca più timore che sicurezza.
A tal proposito, Luigi pensa: “Io sinceramente non sono d’accordo con il dare ai vigili delle pistole. Siamo andati così tanto avanti nel tempo che mi pare una scelta anacronistica. La formazione, se proprio sono necessarie, in ogni caso ci vuole per forza. Ci sono comunque nuove tecnologie, ad esempio i nuovi taser, con i quali non hai grandi rischi in caso di violenza, ma si neutralizza qualcuno con sistemi meno aggressivi. E visto che si parla già tanto per le forze dell’ordine di queste novità, forse sarebbe il caso di parlarne anche per i vigili urbani”.
“Per la mia personale opinione - commenta Prie - poiché io non sono ferrata su tale argomento, credo che non sia una buona soluzione nella nostra società armare qualcuno, sapendo anche quanti sono i rischi. Non penso nemmeno ci si possa sentire più sicuri con un’arma in circolazione per quanto essa possa essere stata concepita come difesa. Ci sono altri metodi per garantire la sicurezza dei vigili e anche per garantire la protezione della cittadinanza stessa”.
A seguire c’è il pensiero di Isabella, che dice: “Questa città si difende ancora abbastanza bene. Si possono anche dare queste armi ai vigili, ma prima serve una formazione obbligatoria, indispensabile per qualunque cosa possa capitare”.
Conclude Mattia: “Io credo che questa decisione sia giusta perché in ogni caso sono sempre forze che devono controllare il territorio, anche se non so quanto possa essere utile in una piccola città come Rovigo. È fuor di dubbio, invece, che in città più importanti di dimensioni sia giusto così, solo che servono formazione sicura e una consapevolezza rispetto a quanto si ha a disposizione”.
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