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LA MAXI INCHIESTA

Criminali cinesi coltivano qui la droga

Polesine, Ferrarese e Padovano al centro di un traffico internazionale: ecco la clamorosa scoperta dei carabinieri

La mafia cinese coltiva qui la sua droga

"Al termine di una prolungata e articolata attività d'indagine avviata nel 2018 delegata dalla Procura Distrettuale di Venezia ai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Ferrara, coadiuvati dai colleghi dei Comandi Provinciali di Padova, Prato e Vicenza, martedì 21 marzo è stata data esecuzione a numerose misure cautelari a carico di cittadini cinesi presunti responsabili, a vario titolo, di traffico internazionale di sostanze stupefacenti".

Ne dà notizia la Procura distrettuale di Venezia. "L'indagine - prosegue la comunicazione - per la prima volta nel Nordest, ha evidenziato gravi elementi probatori nei confronti anche della criminalità cinese, che normalmente predilige altre attività illecite, la quale risulterebbe coinvolte nel traffico di stupefacenti, anche su larga scala. L'attività ha avuto avvio nel 2018, quando1 Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ferrara, nell'ambito di un monitoraggio delle spedizioni internazionali di colli in partenza dal territorio estense, ne hanno intercettati due sospetti, che all'atto del ispezione sono risultati contenere Uno Mdma e l'altro marijuana".

"A seguito di immediati accertamenti avviati su delega dell'autorità giudiziaria veneziana, al fine di verificare l'esistenza di un più diffuso modus operandi, hanno quindi permesso agli operanti di evidenziare un ingente traffico che coinvolgeva siti di produzione (principalmente in Spagna), siti di smistamento (nel nord-est d'Italia, ove tuttavia esistevano anche siti produttivi) e siti di destinazione (Olanda, Regno Unito, ma finanche in Australia Nuova Zelanda e Stati Uniti)".

"Le attività da quanto emerso in sede investigativa, sarebbero state organizzate con precisa ripartizione di ruoli e responsabilità, suddividendosi a compartimenti stagni i compiti direttivi, logistici e di supervisione delle spedizioni. Le attività, particolarmente complesse sono state condotte sia ricorrendo a metodi investigativi classici (servizi di osservazione, controllo e pedinamento degli indagati, ausculto di migliaia di ore di intercettazioni tra presenti e telefoniche, analisi di corposa documentazione acquisita), sia mediante l'utilizzo di moderne tecnologie volte a disarticolare le sofisticate metodologie criminali adottate dagli indagati".

La prolungata attività ha portato, nel complesso, al sequestro di 353 kg di infiorescenze di cannabis, 19 kg di Hashish, 15 kg di cristalli grezzi di MDMA (c.d. Ecstasy), 2 kg di Ketamina, 4 kg di semi di cannabis e 5314 piante.

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