VOCE
papozze
02.04.2023 - 16:09
PAPOZZE - “A volte ritornano, come nei film horror”. Questo l’incipit del comunicato a firma del Comitato cittadini tutela del territorio di Papozze, attraverso il quale rimarcano la loro contrarietà alla centrale e l’appoggio all’amministrazione comunale in questa battaglia che sembra non chiudersi più contro la costruzione, da parte di Valsugana Green Energy, di una centrale per la produzione di biometano.
“La tecnologia è a bilancio energetico nullo, praticamente consuma più di quanto produca, ma fortemente incentivata economicamente come fonte di energia ‘verde’ fa gola soprattutto per questo motivo, ma gli aspetti negativi legati alle varie forme di inquinamento permangono – proseguono - bene ha fatto l'amministrazione comunale di Papozze ad opporsi prontamente, avvalendosi dell'avvocato Matteo Ceruti, all'autorizzazione regionale che prevede per diventare definitiva, di ulteriori passaggi. Come comitato di cittadini che si batte da oltre un decennio contro questo tipo di impianti, ricordiamo il progetto di impianto per la produzione di biogas del 2011 e il biometano del 2017, noi saremo di sostegno e sprone al Comune rendendoci disponibili ad organizzare l'informazione pubblica della cittadinanza".
"Auspichiamo che la politica locale remi tutta dalla stessa parte e difenda la salute e la serenità degli abitanti di Papozze – concludono - Chiediamo anche alle amministrazioni comunali confinanti, in particolar modo quella adriese che sarebbe interessata nelle frazioni di Bellombra e Bottrighe dall'impatto dell'impianto, di associarsi alla nostra mobilitazione sostenendola concretamente informando i propri cittadini”. Nelle scorse settimane, la conferenza dei servizi che ha concesso l’autorizzazione alla realizzazione del progetto dell’azienda, nonostante il parere negativo del tecnico comunale, con l’unico voto contrario del comune di Papozze. “Attualmente la procedura amministrativa, avviata su istanza della Valsugana Green Energy, ha coinvolto gli organismi della Regione Veneto che, contestualmente al rilascio dell’autorizzazione, hanno disposto una variante agli strumenti urbanistici comunali, in quanto il rifiuto al rilascio dell’autorizzazione formulato dell’amministrazione nel 2019 era motivato proprio dal fatto che l’impianto era in contrasto con la regolamentazione urbanistica. “Siamo in attesa del Decreto del dirigente regionale, per poter presentare il nostro ricorso al Tar - spiega il sindaco Pierluigi Mosca – Abbiamo 60 giorni di tempo e lo presenteremo”.
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