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ROVIGO

"Salviamoli dal sacrificio: abbiamo le ore contate"

Gabriella Gibin del Coordinamento Tutela Animali lancia un appello per i dieci agnellini temporaneamente sottratti alla morte

ROVIGO - "Abbiamo bisogno di trovare una famiglia per una decina di agnellini entro sabato mattina altrimenti verranno sacrificati". Una corsa contro il tempo. A lanciare l'appello, Gabriella Gibin, presidente del Coordinamento Tutela Diritti Animali e Ambiente della provincia di Rovigo. 

"Per chi avesse la possibilità di adottarne uno può contattare via Whatsapp il 3342848835", prosegue Gibin. Non è una questione di soldi, ma di spazi. Gabriella, infatti, che ha già salvato vari animali, non ha più posto a disposizione e il calendario sta correndo ormai a rotta di collo verso quell'8 aprile che segnerà, per quelle bestiole, il punto di non ritorno, ponendo una terribile alternativa: gli agnellini verranno salvati, oppure macellati.

Una decina di animali che attualmente si trova in un limbo, in una cruda realtà dalla quale Gabriella vuole salvarli.
"Questa tradizione del mangiare agnelli per Pasqua nel 2023 è una violenza inaccettabile nei confronti di un piccolo bambino - prosegue, con rabbia, Gibin - che appartiene semplicemente ad una specie diversa ma che ha innegabilmente dei bisogni affettivi proprio come noi esseri umani. Far nascere e ammazzare degli agnellini in massa perché qualcuno ha stabilito che sia una ricorrenza e una tradizione è terribile. Senza parlare dell'inquinamento prodotto da questi allevamenti intensivi. Non sono più animali allevati in verdi pascoli come decine di anni fa, ma reclusi in spazi angusti e ammazzati barbaramente".

"Se voi poteste sentire quanto piangono - continua a raccontare - così piccini, quando vengono strappati alle loro madri e quanta paura si legge nei loro occhi quando vengono uccisi non li mangereste. Pensate che questi agnellini sono dei cuccioli che hanno al massimo 30 giorni di vita che hanno ancora un bisogno affettivo estremo di stare con la mamma. Per Pasqua si può continuare a mangiare lo stesso cibo degli altri giorni dell’anno senza incentivare il commercio e la macellazione di piccoli agnellini in nome di una 'tradizione' alimentare piena di negatività. Non manipoliamo la religione: non c’è nulla di sacro o di bello nell’assistere a questa mattanza. Non possiamo più permettere queste cose”.

Gli agnellini sono stati sottratti alla morte ma ora hanno bisogno di un posto sicuro in cui poter restare. L’emozione nel raccontarlo si percepisce dalla voce rotta di Gabriella. Tra gli animali che ha salvato, a lei più cari, infatti, c’è Giulia, la pecora recuperata da un macello che vive in casa Gibin assieme a Taddeo, un altro agnellino arrivato dopo essere stato recuperato dalla strada da alcuni passanti che l’avevano visto cadere da un camion in transito. “Adottare un agnellino è impegnativo, ma non più di quando si decide di adottare un cane o un gatto. A loro basta un giardino, non servono recinti particolari o grandi fattorie. Giulia e Taddeo, ad esempio, vivono liberi tutto il giorno occorre solo dar loro da mangiare e riempirli di affetto”, precisa Gabriella. Una sfida che la vede in prima linea perché il tempo stringe e questi dieci animali hanno bisogno di aiuto immediato.

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