"Cerchiamo la via della convivenza"

ROVIGO - E' stata catturata l’orsa Jj4, considerata la responsabile della morte del runner Andrea Papi. Lo ha reso noto la provincia di Trento. La cattura, da parte degli agenti della Forestale è avvenuta il 17 aprile notte verso la località Folgarida, in direzione Madonna di Campiglio, a quota 1400 metri e ora è nella gabbia del centro faunistico Casteller. La Provincia di Trento aveva ordinato che venisse abbattuta, ma il Tar del Trentino ha  sospeso  l’ordinanza sulla quale è attesa la discussione nel merito il prossime 11 maggio.

L’orsa Jj4 ha 17 anni ed è una delle orse più anziane che ci sono sulle montagne del Trentino. La cattura è probabilmente quello che i vertici della provincia di Trento non volevano, preferendo l'abbattimento da parte degli uomini della Forestale. Si è aperto così un dibattito infinito sul destino dell'orsa. A salvare la vita a JJ4, o a rinviare la sua fine, potrebbe essere il nuovo ricorso animalista presentato al Tar o la disponibilità di una riserva ad accogliere l'orsa in sicurezza. Attualmente in Trentino gli orsi considerati "problematici" sono tre. Oltre a JJ4, ci sono i due maschi MJ5 e M62.

Questi tre esemplari vengono chiamati “orsi problematici” appunto, il cui “problema” è reagire se si sentono aggrediti. L’orsa Jj4 quel giorno, sorpresa nel bosco all'imbrunire con tre cuccioli, ha reagito a quella che pensava fosse un'aggressione. Ma condannarla a morte non ripara il danno e non può nemmeno attutire il dolore della famiglia di Andrea Papi.

“Occorre munirsi di tanta attenzione quando si va in mezzo alla natura - dice Roberto - Che sia la corsa in mezzo ai boschi o nel Delta, dove spesso si incontrano i lupi. E’ difficile prevenire un pericolo di questo tipo, ma mi metto anche nei panni dei familiari che hanno perso un giovane ragazzo in questa tragedia”.

Vittoria pone l’attenzione sulla convivenza e sul continuo rispetto dell’ambiente in cui ci troviamo. “Quando una persona va in montagna siamo noi ospiti loro, ospiti di coloro che vivono quotidianamente quell’habitat. In questo caso gli orsi. Alla popolazione servirebbero degli strumenti adatti per proteggersi dai predatori, orsi o lupi che siano”.

“Ha difeso i suoi cuccioli - ricorda Nicolò - non possiamo condannarla perché ha seguito la sua natura e ha difeso il suo territorio. La soluzione a cui penso io è eviterei di far correre le persone in quelle zone, ma non uccidere un animale. Così non risolviamo nulla”.

Una guerra dichiarata contro gli animali e la natura che l’uomo non può provare a vincere. “Che soluzione è abbattere gli animali? - si domanda Lorenzo - La dinamica non è chiara lei si è difesa per paura e il ragazzo purtroppo si è trovato nel posto e nel momento sbagliato. Vedremo cosa decideranno ma questa resta solo un’incredibile tragedia”.