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ADRIA

"Ero un bullo", la storia di Daniel

E' un libro che ha scalato le classifiche, scritto da un cavarzerano. Stasera a Bottrighe

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Andrea Franzoso

ADRIA - E’ il giorno di Andrea Franzoso a Bottrighe: una giornata storica non solo per la frazione, ma per tutta la comunità adriese e il Polesine. Il noto scrittore-disobbediente sarà questa sera 20 maggio alle 18 nella sala polivalente in piazza Libertà per presentare il proprio ultimo libro “Ero un bullo – La vera storia di Daniel Zaccaro”, edito dalla DeAgostini nella collana Storie preziose.

L’incontro è promosso dall’associazione locale la Biblioteca di Babele in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura nell’ambito della rassegna “Il maggio dei libri”. L’incontro è aperto alla cittadinanza, moderatore il giornalista Luigi Ingegneri.

Originario di Cavarzere, Franzoso ha vissuto molti anni a Milano, ma da alcuni mesi ha trovato residenza a Brunico, nella tranquillità e nel verde della Val Pulsteria. Ha una laurea in giurisprudenza, un baccalaureato in filosofia e un master in business admistration. E’ stato allievo dell’Accademia militare di Modena, per otto anni ha prestato servizio militare come ufficiale dei Carabinieri, congedandosi con il grado di capitano. Una volta in azienda, per la sua scelta coraggiosa nel denunciare il malaffare dei dirigenti, ha perso la sicurezza di un lavoro. Oggi si occupa di educazione civica dalle scuole primarie alle superiori.

Il libro “Ero un bullo” racconta la storia di Daniel, un ragazzo come tanti altri nato e cresciuto a Quarto Oggiaro, popoloso e “anonimo” quartiere alla periferia di Milano. In famiglia il clima è teso, pochi soldi e continui litigi. Cresce nei cortili delle case popolari, ama il calcio e in campo è il più forte, tanto che a dieci anni gioca con la maglia dell'Inter. Le aspettative su di lui come futuro calciatore sono altissime, non vuole deluderle. Ma quando, durante una partita, Daniel manca il goal decisivo, il sogno è infranto. Alle medie Daniel è un bullo temuto da tutti, carico di rabbia e aggressività. Sente che l'unico modo per guadagnarsi il rispetto è incutere paura e non temere niente, neanche di fare un colpo in banca. Così assalta diverse banche. Finisce al Beccaria, il carcere minorile. Ma farà conoscenza anche di altri carceri, compreso il San Vittore.

È considerato un ragazzo perduto, irrecuperabile. A segnare la svolta, l'incontro con don Claudio, il cappellano del carcere. Daniel viene affidato alla sua comunità, che accoglie i "ragazzi difficili", e lentamente impara a guardare le cose da una nuova prospettiva.

Ma nel percorso di recupero incontra tanti altri angeli custodi tra i quali: l'avvocato Robert Ranieli, l’ex pm Annamaria Fiorillo, l'educatrice Angelina De Luca, le psicologhe Serafina e Anna, il brigadiere Stara, gli educatori di Kayrós e Daniele Serriconi, la professoressa Fiorella Torelli e l'avvocato Indelicato. E così nell’arco di nove anni da quel rigore sbagliato arriva a conseguire la laurea.

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