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POLIZIA
16.06.2023 - 18:17
ROVIGO - Il personale della questura di Rovigo ha dato esecuzione alla misura cautelare richiesta ed ottenuta dalla Procura della Repubblica di Rovigo del Divieto di Dimora nella Provincia di Rovigo nei confronti di un italiano trentenne, senza fissa dimora, ritenuto in ipotesi accusatoria responsabile di numerosi atti predatori commessi negli ultimi mesi ai danni di cittadini rodigini. Lo spiega la nota stampa della questura di Rovigo.
"La recrudescenza dei furti di velocipedi registratasi negli ultimi mesi e comprovata dalle diverse denunce presentate innanzi alle forze dell'ordine di questo Capoluogo di Provincia, ha determinato il Questore della Provincia di Rovigo a predisporre servizi mirati, con il coinvolgimento degli investigatori della Squadra Mobile al fine di risalire all’autore di questi reati. In particolare, all’esito di un’articolata attività investigativa, la 3^ Sezione della Squadra Mobile competente per reati contro il patrimonio, ha ritenuto che vi fossero gravi e concordanti elementi indiziari a carico di un 30enne senza fissa dimora, nei cui confronti la Procura di Rovigo ha contestato 31 reati".
"L’ipotesi accusatoria verte su plurime violazioni dell’art.76 co.3 Dlgs. 159/2011, oltre a 13 furti per lo più di biciclette il cui valore oscilla dai 130 euro a 1.300 euro, e un tentativo di rapina impropria, in quanto all’interno della Chiesa “Cuore Immacolato di Maria e Sant’Ilario” l'indagato avrebbe in ipotesi accusatoria tentato di impossessarsi del denaro all’interno della cassetta delle offerte e successivamente, vistosi scoperto, per assicurarsi l’impunità avrebbe adoperato violenza nei confronti del Sagrestano intervenuto per impedire che l’azione criminale fosse portata a compimento".
"Si è ritenuto - prosegue la comunicazione - che l’indagato non fosse inserito in una più ampia organizzazione finalizzata alla ricettazione dei beni rubati, ma avrebbe posto in essere i reati per conseguire un immediato, e a volte esiguo, compenso. Considerati i gravi elementi indiziari, i precedenti specifici e la frequenza con cui sono stati realizzati i reati, la Procura della Repubblica di Rovigo ha quindi richiesto e ottenuto una misura cautelare; il Giudice per le indagini preliminari considerati i fatti e i luoghi di commissione dei reati, ha ritenuto idonea la misura del Divieto di Dimora in tutta la Provincia di Rovigo; ove lo stesso, senza preventiva autorizzazione dell'Autorità giudiziaria, venisse trovato in questo territorio e pertanto non dovesse esser ritenuta più sufficiente la misura adottata, potrebbe essere sottoposto a una misura cautelare più afflittiva. In taluni casi, i beni sottratti sono stati successivamente individuati e restituiti agli aventi diritto".
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