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OPERA PRIMA

Il teatro ottimo rimedio per ricordare

Domenica l'ultimo appuntamento con l'arte scenica

ROVIGO - E’ arrivato il momento di salutare il festival Opera Prima. Ieri, domenica 18 giugno, infatti, è stato l’ultimo giorno della rassegna artistica dedicata alle arti performative, al teatro e alla sperimentazione che, anno dopo anno, ci parla del dialogo tra generazioni, indagandolo sia nelle produzioni presentate sia nel rapporto tra compagnie storiche che intervengono e nuovi gruppi teatrali.

Anche ieri le danze sono state aperte dal momento del prefestival, tappa ai giardini delle Due Torri con la quale gli artisti delle giornate si presentano, parlano del proprio teatro e dialogano con i presenti. Dopodiché l’intenso pomeriggio è iniziato con il terzo tempo di Momec, progetto di Mario Previato, che in un collettivo unisce un gruppo di artisti con la volontà di riattivare la capacità di ricordare.

Già presente durante le precedenti edizioni del festival, quest’anno è tornato giocando sull’espressione “terzo tempo”, dando libero sfogo alle emozioni dello spettatore che si può commuovere davanti ad un ricordo. Un’installazione, alla Gran Guardia, pensata per un solo visitatore alla volta.

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