Cerca

ROVIGO

Cucina come mezzo terapeutico

Alla casa di cura "Città di Rovigo" un progetto innovativo per la riabilitazione dei pazienti

La riabilitazione si fa in cucina

ROVIGO - Una cucina “speciale” dedicata alla riabilitazione dei pazienti con patologie neurologiche o problematiche ortopediche è stata inaugurata ieri sera in casa di cura “città di Rovigo”.

“Il dono è stato reso possibile grazie ad un progetto che vede il Rotary Club Badia – Lendinara - Alto Polesine ideatore e capofila – ha spiegato il presidente del club, Fabio Baratella -  con il supporto dei Rotary club Rovigo e Porto Viro, e la sovvenzione della Onlus del distretto 2060, della quale i Rotary club fanno parte. La parte mancante è stata coperta, con una donazione, dall’Irsap di Arquà Polesine e dalla stessa Casa di cura”.

"La cucina – ha aggiunto il responsabile dell’area riabilitativa della casa di cura, Massimo Iannilliè uno strumento di lavoro della terapia occupazionale che può essere utilizzata per la riabilitazione di moltissime disabilità.  Nel dettaglio, si tratta di una cucina di una nota marca con dei dispositivi speciali studiati ad hoc: piastre ad induzione, piano a sfioro, forno con apertura a libro. Siamo l’unica struttura sanitaria in provincia e tra le poche in regione ad essere dotate di questo nuovo strumento di lavoro”.

All’interno della cucina, allestita nella palestra della casa di cura, i terapisti occupazionali della struttura spiegano, ad esempio, come si possa, con una sola mano, sbucciare una cipolla piuttosto che  chiudere la moka o riporre le stoviglie nello scolapiatti. “La terapia occupazionale si concentra - spiega Sara Sambo, terapista occupazionale dell’area riabilitativa della casa di cura città di Rovigo – su soggetti che sperimentano una situazione di disabilità temporanea o permanente. Usare la cucina come mezzo terapeutico? Basta pensare ai pazienti emiplegici che possono controllare efficacemente solo metà del corpo: in questi casi è importante imparare a gestire al meglio non solo l’ausilio che utilizzano, sia esso un bastone o un girello, ma anche compiere i normali gesti quotidiani, come, semplicemente, cucinare con una mano sola. Attualmente, in casa di cura, i pazienti interessati a queste nuove strategie riabilitative sono circa una ventina”.

“Donare una cucina alla casa di cura, dove avviene la riabilitazione, permette a malato e familiari di abituarsi alle nuove condizioni di vita, in ambiente protetto, in modo tale da poter ritarare la riabilitazione a seconda delle difficoltà emergenti – ha concluso l’Ad della casa di cura, Stefano Mazzuccato -  Siamo grati a tutti coloro che hanno consentito la realizzazione di un progetto che, per noi, è dimostrazione che siamo parte integrante della collettività”

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400