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ROVIGO

Lacrime per Giovanna, che adorava l'eleganza

Lavorava in Regione, la città sotto choc

Addio Giovanna, la città sotto choc

ROVIGO - Una notizia tremenda, che ha colpito Rovigo, nella mattinata di lunedì 26 giugno. Giovanna Belloni, rodigina, dipendente della Regione Veneto (Lavorava a Venezia, in Direzione Formazione), si è spenta. Tremendo il dolore e profondo lo sconcerto tra tutte le persone che la conoscevano, le volevano bene e la ricordano come una persona speciale, piena di vita. Il messaggio di cordoglio che più si ripete sui social, infatti, è la promessa che il suo sorriso non sarà mai dimenticato. Tutti gli amici che l’hanno ricordata attraverso i social, hanno scelto di utilizzare foto nelle quali Giovanna sorrideva, radiosa, in mezzo alla gente. “Così ti vogliamo ricordare”. Il messaggio più ricorrente.

Giovanna aveva lasciato Rovigo da diversi anni, lavorava in Regione del Veneto, in Direzione Formazione a Venezia, e viveva a Padova. Ma la sua passione per gli eventi faceva da trait d'union anche con il Polesine, mai dimenticato, nonostante il trasferimento. Era da molti conosciuta anche come “Giò eventi” un soprannome che si era conquista proprio per questa sua passione: organizzava eventi, e amava il mare. Gli eventi notturni che organizzava trovavano, infatti, location generalmente lungo la costa, in particolare quella romagnola e marchigiana. Che lei adorava.

“Ci siamo sentiti a Natale – racconta Fabio Baroni – per farci gli auguri. Purtroppo lei non stava già bene. E ora la terribile notizia. Ormai era un anno e mezzo che aveva scoperto la malattia e la stava combattendo. Ma, purtroppo, non c’è stato nulla da fare”.

Giovanna aveva appena compiuto 42 anni, il 19 giugno. Anche il sindaco di Boara Pisani, Andrea Gastaldello, suo collega, la ricorda come una ragazza solare, sempre sorridente, amante della vita e del divertimento. “Quando era ancora a tempo determinato andavamo a Venezia in treno insieme – racconta - lavorava in Regione Veneto, Direzione Formazione. Era una ragazza solare, e le piaceva il mare dove organizzava feste. Per passione. Una volta che è stata stabilizzata in Regione ha preso casa nel Padovano. Sono rimasto sconcertato dalla notizia. Io non sapevo che fosse malata, la vedevo che beveva il caffè, e mi chiedeva sempre ‘dai, quando facciamo qualche serata?’, sempre sorridente e tutta abbronzata. Dispiace sentire queste notizie si rimane attoniti, era giovane, eravamo quasi coetanei. E poi lei era davvero una bella persona, una di quelle che ti dava sempre una paca sulla spalla. Non posso che dire: speriamo che presto trovino una cura a questo male che si porta via troppa gente”.

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