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LUSIA

In tanti all'ultimo saluto a Matteo, morto a soli 11 mesi

Tanta commozione ai funerali del piccolo Matteo Callegaro

LUSIA - Un feretro piccolissimo, troppo piccolo, portato con delicatezza da tre uomini. Come si porta una cosa preziosa. Lusia ha impressa questa immagine nel cuore, e ha salutato con dolore il piccolo Matteo Callegaro, morto a solo un anno da un brutto male contro il quale ha lottato durante la sua piccola grande vita, attorniato dall'amore della sua famiglia. 

In tanti hanno partecipato alle esequie che si sono tenute nella chiesa parrocchiale di San Vito e Modesto. Il feretro è arrivato in un silenzio surreale, spezzato solo dal frinire dei grilli.

Matteo ha mostrato una grande voglia di lottare, nonostante la sua tenerissima età. Ha subito un'operazione al cuore appena nato, per una massa tumorale al muscolo cardiaco. Ha vissuto per dieci mesi all'ospedale di Verona, con mamma Giulia e nonna Ursula. Era stato dimesso ed era tornato a casa, quando venerdì scorso è stato ricoverato a Rovigo e qui è venuto a mancare. Addolorati tutti in paese. Il coro di cordoglio per il piccolo, si è allargato a tutto il Polesine. 

"Vola angioletto, proteggi la tua mamma e i tuoi nonni", hanno scritto in molti. Il nonno del piccolo Matteo, Luca Stefano Callegaro è presidente dell'Avis di Lusia e molto attivo nel mondo del volontariato. E' una persona particolarmente conosciuta in paese, ma non solo, soprattutto per l’encomiabile impegno nel mondo del volontariato, in particolare come presidente dell’Avis comunale, ma anche per la sua attività lavorativa, in ambito agricolo, con la sua azienda Bagari, la prima a ottenere la certificazione “Biodiversity Friend”, di amico della biodiversità per i suoi metodi di coltivazione non aggressivi e rispettosi dell’ambiente, così da ottenere la massima qualità con il minore impatto.

"Siamo affranti – commenta il giovane nonno, che è stato anche insignito del titolo di cavaliere ufficiale –. Per dieci mesi siamo stati accanto a lui in questa difficile lotta, quando è stato ricoverato in ospedale a Verona, e abbiamo sperato. Era tornato a casa due mesi fa, aveva tanta voglia di vivere. Purtroppo è finita così".

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