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Caldo record anche in Polesine, saranno più di 40°

Secondo il metereologo di 3bMeteo "arriverà una calura africana completamente anomala"

Caldo record anche in Polesine, saranno più di 40°

Caldo e afa almeno fino a domenica

ROVIGO - Inizia la settimana più calda dell’anno. Sta arrivando un’ondata di caldo record, con picchi oltre i 40 gradi. La giornata da bollino nero, per quanto riguarda la nostra provincia, in particolare sarà quella di martedì 18 luglio. E’ il meteorologo di 3bmeteo Francesco Nucera a fare il punto sulla situazione attesa per i prossimi giorni, quando - svela - “un’eccezionale ondata caratterizzerà la settimana, che sarà a rischio record di caldo”.

Già da oggi, in particolare, “si preannuncia una settimana di caldo anomalo sull’Italia per via di una eccezionale ondata di calore che stazionerà per più giorni sul Mediterraneo. Oltre all’intensità altra caratteristica sarà l’estensione del caldo anomalo; dalla Spagna orientale all'Italia, fino a toccare la Francia meridionale e i Balcani. Le temperature continueranno ad aumentare giorno dopo giorno ed entro metà settimana si potranno raggiungere valori eccezionali con punte anche di 42-45 gradi. Sul 60% delle regioni potranno verificarsi temperature sopra i 40 gradi. Il caldo - continua Nucera - si avvertirà anche di notte. Non si escludono nuovi potenziali record di caldo.”

Un’ondata di caldo che non caratterizzerà soltanto le regioni meridionali. “Farà caldo anche al Nord - svela l’analista - dopo i temporali degli ultimi giorni. Proprio a causa del prolungarsi dell’onda di calore e per l’assenza di ventilazione crescerà l’umidità; di conseguenza aumenterà il disagio corporeo per l’afa. Secondo le previsioni l'ondata di caldo dovrebbe attenuarsi in terza decade a partire dalle regioni settentrionali con temporali anche forti mentre si concentrerà via via al meridione”.

Quest’ondata di caldo, in particolare, “fa parte di una serie di eventi intensi che stanno interessando in contemporanea l’emisfero nord quali le ondate di calore su Nord Africa, Usa meridionali, Medio Oriente e Asia meridionale, nonché le inondazioni su India, Usa, Cina e Giappone. Queste particolari situazioni simultanee, che portano fenomeni estremi, si verificano più spesso e sono una conseguenza dei cambiamenti climatici. Dagli anni 2000 l’anticiclone africano è quasi una costante delle nostre estati tanto da averle cambiate rendendole più calde”.

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