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Arquà Polesine

Maskò, il colpo di grazia delle ruspe

Quasi rasa al suolo una delle discoteche più conosciute degli anni Ottanta e Novanta

ARQUA' POLESINE - Un colpo (di benna) al cuore. Dopo l’abbattimento della torre con la storica insegna, è iniziata la demolizione dell’ex discoteca Maskò di Arquà Polesine. Il cantiere per l’abbattimento dell’edificio, destinato a lasciare il posto al nuovo quartier generale del gruppo Lesko, marcia spedito. E nelle scorse ore è iniziata, dal lato est, quello che non dà verso la statale 16, la demolizione dello stabile, vero e proprio simbolo per intere generazioni di polesani. Nelle scorse settimane, i lavori - finalizzati alla realizzazione della nuova sede del gruppo industriale rodigino Lesko srl - sono partiti dalla vicina area dell’ex mobilificio Crepaldi, ormai completamente raso al suolo, per poi spostarsi nella vicina ex discoteca.

Al suo posto, sorgerà il nuovo immobile ad uso produttivo di circa 8mila metri quadrati di superficie coperta, “con una struttura portante - si legge nel progetto - con copertura lignea e pareti laterali completamente vetrate”, inedita per una fabbrica di questo tipo. E’ prevista inoltre un’area scoperta di 7mila metri quadrati adibita alla movimentazione delle merci e allo stoccaggio dei materiali nonché a parcheggi e una vastissima area verde di circa 10mila metri quadrati. Altri 800 metri quadrati saranno inoltre adibiti a giardino interno alla fabbrica con 80 alberi e 180 metri lineari di piante tappezzanti.

Per un risultato che promette di lasciare tutti a bocca aperta: l’intero involucro esterno dell’edificio, infatti, sarà realizzato da una struttura trasparente in alluminio e vetro, “per permettere a chi opera all’interno (sia nei reparti produttivi, nel magazzino e negli uffici) di godere di un ambiente ricco di luce naturale e con una visione sulla campagna ed il verde circostante, eliminando ogni barriera tra interno ed esterno”. Nel reparto produttivo, infatti, le scaffalature ai lati delle linee di montaggio saranno alte solo un metro e mezzo, “per eliminare così tutte le barriere visive - spiegano ancora dall’azienda - e favorire la comunicazione interna”, mentre le stesse linee produttive saranno delimitate con corridoi fatte di piante e alberi.

Il Maskò (o, se preferite, il Popsy) per almeno tre generazioni di polesani, però, resterà sempre un luogo del cuore: qui, per trent’anni, dal 1974 al 2004, sono passati giovani di tutto il Polesine, e non solo: i patiti della dance arrivavano da mezzo Nord Italia, dalla Romagna alla Lombardia e giù fin dalla Toscana. Qui si sono esibiti Vasco Rossi e i Rockets, Antonello Venditti, Alan Sorrenti e Fred Bongusto. Nelle serate clou si staccavano oltre 1.500 biglietti. Una pagina di storia che ora si chiude per sempre.

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