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ROVIGO

Stop al reddito di cittadinanza, "Era un problema"

I rodigini sono tutti d'accordo sulla riforma della misura del sussidio

ROVIGO - Finisce l’epoca del reddito di cittadinanza e inizia quella dell’assegno di inclusione. Tra le novità del decreto lavoro 2023 c’è un nuovo strumento che verrà utilizzato per cercare di arginare la povertà nel nostro Paese. I beneficiari, però, saranno meno rispetto agli anni precedenti: sono maggiori le misure restrittive per accedere al servizio e, oltre ad avere a che fare con le condizioni economiche, riguardano anche la presenza all’interno del nucleo familiare di un disabile o di un minore o di un over 60, nonché requisiti relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno.

I beneficiari riceveranno un importo massimo di 500 euro mensili, 780 sommando il contributo per l’affitto, esenti da Irpef. Il sostegno sarà disponibile per 18 mesi, termine rinnovabile per un ulteriore anno. I rodigini pensano che qualche misura in più di controllo serva, ma che sia necessario mettere in campo misure efficaci al contrasto della povertà.

Dice, infatti, Nicola: “Con il poco controllo che c’è stato con il reddito di cittadinanza, soprattutto come abbiamo potuto vedere verso il sud Italia, troppi sostegni sono andati anche a chi non doveva averne. Ben vengano, dunque, nuove forme di controllo sull’individuazione dei beneficiari rispetto a questa misura che si è scelto di attuare”.

Paolo commenta: “In molti hanno bisogno di misure di sostegno, pertanto devono esserci e va bene anche se magari ci sarà qualche forma di controllo in più così da verificare bene a chi andranno questi soldi utili per molti”.

Alex prosegue: “Il reddito di cittadinanza è stata una misura positiva perché aiutare chi ha bisogno nel nostro Stato, soprattutto con l’aumento esponenziale di nuovi poveri che c’è stato, è fondamentale. È una misura che al massimo doveva essere meglio controllata, quindi sono d’accordo sul fatto che ci sia un ulteriore rinforzo nei confronti di questo problema. Ciò che sta succedendo nel mondo del lavoro è grave: si guarda di più al guadagno che alla qualità del lavoro. In molti se ne vanno, i più anziani non riescono a trovare un nuovo impiego. È il fallimento di un sistema globale in cui siamo tutti e vedremo come finirà a livello economico”.

A concludere è Sergio che dice: “Bene aiutare i più poveri con misure controllate. Con il reddito di cittadinanza si erano creati troppi problemi, ora vediamo se questo nuovo piano potrà essere utile per aiutare chi davvero ha bisogno”.

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