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BENECIFENZA

Solidarietà alla Romagna dall'azienda vitivinicola di Rovigo

Da Rovigo parte un carico di generosità di 1.500 euro destinato al comune di Sant’Agata sul Santerno

ROVIGO - Da Rovigo parte un carico di generosità di 1.500 euro destinato al comune di Sant’Agata sul Santerno, nella provincia di Ravenna, duramente colpito dalla alluvione dello scorso 17 maggio. A volere fortemente l’attuazione di questa iniziativa di solidarietà, l’azienda vitivinicola Il Picco, il cui titolare è Daniele Cecchetto, che ha donato il proprio vino, collaborando con gli esercenti del territorio, attuando così una raccolta fondi il cui ricavato ieri pomeriggio, a palazzo Nodari, è stato donato al sindaco di Sant’Agata sul Santerno, Enea Emiliani.

“Un paio di mesi fa – ha spiegato Daniele Cecchetto – dopo aver visto quanto successo in Romagna, abbiamo deciso come piccola azienda e come famiglia di impegnarci per dare il nostro contributo. So in primis cosa significhi portare avanti, con caparbietà e con difficoltà, un’attività, per cui sapere che è accaduto un fenomeno così straordinario da annientare il lavoro di piccoli imprenditori, mi ha addolorato. Abbiamo preparato un lotto di bottiglie per donare il 50% del ricavato. Grazie all’amico Matteo Pasello, che era sul territorio per fare volontariato, abbiamo iniziato questo percorso che ha coinvolto molte aziende del nostro territorio nonché l’associazione Bandiera Gialla che ha fatto da tramite con il comune colpito. Sarà solo un piccolo gesto, ma è il segno che noi ci siamo”.

“Quando Daniele – ha proseguito l’assessore Giorgia Businaro in rappresentanza dell’amministrazione – ci ha presentato l’idea, abbiamo deciso subito di aderire. L’iniziativa è parte del progetto Mube organizzato da Cofipo e hanno partecipato oltre venti esercenti. Ringrazio gli imprenditori del territorio per questo gesto di solidarietà”. Per Cofipo, durante il momento di condivisione, ha presenziato il presidente Giancarlo Zanella. “Il nostro – ha concluso il sindaco Enea Emiliani – è un piccolo comune che è stato completamente distrutto dall’alluvione. La prima sensazione è stata quella di sentirsi soli davanti a qualcosa di più grande di noi, ma sono questi esempi di solidarietà che ci hanno dato la forza di andare avanti. Questo non è un piccolo gesto perché sono fondi che servono alle attività e ai servizi per ripartire”.

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