I Free Diver di Porto Viro alla scoperta del relitto inabissato

CHIOGGIA - Un viaggio emozionante alla scoperta di uno dei relitti custoditi dal mar Adriatico, nelle coste venete: quello del mercantile Evdokia II, a largo di Isola Verde. A intraprenderlo un gruppo di sommozzatori polesani, dell'Asd Free Diver di Porto Viro - associazione sportiva nata nel 1999 - che l'altro giorno ha raggiunto il luogo dove la nave cargo si inabissò nel marzo 1991. Il gruppo, guidato da Filippo Carlin, Rudy Casellato e Giorgio Ricchi si è immerso alla scoperta del relitto del mercantile battente bandiera delle Antille.

La storia dell'Evdokia II è di quelle molto sfortunate. Salpata nel marzo 1991 dal porto bulgaro di Bargos, nel Mar Nero, doveva raggiungere il porto di Venezia e a bordo aveva 3mila tonnellate di lamiere di ferro. Il 7 marzo, giorno di nebbia fittissima, il comandante si è affidato ovviamente al solo radar e alla navigazione strumentale per raggiungere la destinazione ma, a circa 6 miglia al largo di Chioggia, il mercantile è stato speronato da un vecchio cargo dell'Honduras, il Philippos. Il terribile urto causò uno squarcio nella muratura sinistra dell'Evdokia II, che affondò in pochi minuti. I nove componenti dell'equipaggio, gettatisi in mare, furono soccorsi proprio dal Philippos. La nave mercantile si adagiò a 24 metri di profondità, sprofondando per 5 metri nella sabbia per il peso delle 3mila tonnellate di lamiere. Il carburante venne fortunatamente aspirato e, due anni dopo il disastro, vennero pure recuperati il carico e svuotate le stive. L'anno successivo, invece, venne smantellato il castello di poppa, adagiato a una cinquantina di metri dalla nave stessa.

L'immersione dei diver bassopolesani, ripresa con le videocamere, permette di ammirare il ponte dell'Evdokia, ma pure altre parti del mercantile, anche più interne, avvolte dalle alghe e popolate da milioni e milioni di pesci, con un'acqua azzurra e trasparente che davvero invita a praticare questo avventuroso e difficile sport.