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Maltempo

Fine estate con il rischio grandine

llerta per tutta la giornata di oggi per possibili forti temporali. Addio al grande caldo.

E' finita l'estate

Un mostruoso chicco di grandine risalente alla grandinata di fine luglio, che ha colpito in particolar modo il padovano

L’estate sta finendo. Le previsioni del tempo non lasciano presagire nulla di buono: già dalla notte scorsa, infatti, un fronte temporalesco ha iniziato a interessare il Veneto. E il rischio, viste le temperature elevate, è che possa tramutarsi in grandine.

Anche per questo, il centro funzionale decentrato della Protezione civile della Regione del Veneto ha aggiornato lo stato di allerta estendendolo all’intera giornata odierna, lunedì 28 agosto. Per il centro regionale, c’è “la crescente probabilità di rovesci e temporali”, fenomeni che oggi “potranno risultare anche di forte intensità, associati a forti rovesci, locali grandinate e forti raffiche di vento. Le precipitazioni potranno risultare anche consistenti”.

Per questo, è stata dichiarata una moderata criticità per rischio temporali su gran parte del territorio regionale (allerta arancione), ad eccezione del bacino Alto Piave, per il quale è stata definita una criticità ordinaria con allerta gialla. L'andamento degli eventi - assicurano dalla Protezione civile - sarà seguito con particolare attenzione con l’attivazione di un servizio “h24” in corrispondenza della fase più intensa della perturbazione.

Secondo le previsioni, la fase di instabilità potrebbe continuare anche nella giornata di domani, e porterà a un abbassamento delle temperature destinato a durare per tutta la settimana. Insomma, il grande caldo dell’estate 2023 rischia davvero di finire qui: le minime attese per questa settimana potrebbero addirittura toccare i 15 gradi, mentre le massime non arriveranno nemmeno a sfiorare quota 30 gradi.

Quella che sta per chiudersi (al netto di successivi colpi di coda, non esclusi) è comunque un’estate caldissima. Iniziata in sordina, con un giugno tutto sommato piovoso, ma esplosa con due mesi, quello di luglio e quello di agosto, davvero roventi. Ancora nel fine settimana appena trascorso, le temperature fatte registrare dalle centraline Arpav sul territorio erano incandescenti. Al netto dell’umidità relativa, che fa sentire il caldo in modo ancora più intenso, venerdì si sono toccati in 37 gradi nell’Alto Polesine (centralina di Castelnovo Bariano), e a Rovigo (36,9° a Sant’Apollinare), i 35° e Porto Tolle e i 32°, con il caldo mitigato dall’azione della brezza marina, a Rosolina Mare.

Anche secondo il programma europeo Copernicus, il luglio scorso è stato il mese più caldo di sempre, con un aumento generale delle temperature di circa un terzo di grado. Eppure, in questa calda estate, il Polesine non ha risentito dei problemi di siccità che hanno caratterizzato il 2022, quando, a causa della risalita del cuneo salino ci sono stati problemi anche per l’approvvigionamento dell’acqua potabile. La situazione di fiumi e canali, infatti, non è drammatica come quella dello scorso anno: ieri, ad Ariano, il Po era 55 centimetri sopra allo zero idrometrico; a Polesella mancavano 41 centeimetri, mentre a Castelmassa il fiume nelle ultime ore è salito di diverse decine di centimetri. In attesa delle piogge di queste ore.

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