Rovigo saluta il Professore

ROVIGO - C’era tutta la Rovigo che conta e tanta gente comune a dare l’ultimo saluto al professor Luigi Costato, tanto da gremire il Duomo di Rovigo. Una folla, arrivata in largo anticipo in attesa del feretro, si è radunata sul sagrato della chiesa, composta nel dolore, per stringersi ai familiari affranti: la moglie Giusi, i figli Antonio e Alessandra, i nipoti e pronipoti, che lo rendevano tanto orgoglioso. Il professore e pluripresidente si è spento nella mattina di domenica, colpito da un infarto al miocardio nella notte del 31 luglio, dal quale non si è più ripreso.

“Una pienezza di vita che ha messo a frutto i suoi doni, al servizio della famiglia e della comunità civile, economica, culturale”, ha detto don Claudio Gatti, che ha officiato il rito funebre. Significativa la scelta della parabola evangelica dei talenti dati in prestito ai servi per farli fruttare. “Il valore di una persona - ha proseguito il sacerdote nell’omelia, citando anche papa Francesco - non si misura su criteri quantitativi, ma qualitativi, in particolare, sulle relazioni che abbiamo saputo costruire”. In chiesa, tra le molte autorità presenti, il sindaco Edoardo Gaffeo, il prefetto Clemente Di Nuzzo, l’assessore regionale Cristiano Corazzari e il presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro.

Sono seguite le toccanti testimonianze dei nipoti Vittoria e Antonioluigi che l’hanno vissuto con profondo affetto di nonno dal “grande cuore, un secondo papà, molto colto, capace di far appassionare ed ispirare con le sue storie romanzate”, ma anche “spirito allegro, tanto che l’abbiamo soprannominato Goliardico”.

Paolo Borghi in rappresentanza dei numerosi allievi ha concluso: “Ci ha scelto a modo suo insegnandoci con una paternità umana a camminare nel mondo dell’Accademia e ad avere nelle scienza del diritto uno sguardo sempre volto al futuro, lasciandoci anche un’acuta ironia”.