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LA TRAGEDIA

La straziante storia di Jeff, talento della musica morto a 14 anni

Il ricordo degli amici e dei docenti che lo avevano conosciuto

Addio Jeff, talento di 14 anni morto in mare

Jeff Agbegie o Obdigie era un talento del violoncello

ROVIGO - La morte di Jeff Agbegie, od Obdigie come era registrato a scuola, lascia sgomenti compagni di scuola, gli insegnanti, il preside e coloro che l’hanno conosciuto e affiancato nella vita di tutti i giorni.

Il quattordicenne dapprima disperso il 2 settembre, al termine di una gita all’Isola dei Gabbiani ad Ariano Polesine assieme al gruppo della comunità di Lendinara in cui si trovava, poi ritrovato senza vita lunedì 4 settembre, non era solo un ragazzo nigeriano che viveva a Rovigo.

Jeff era nato nel 2009 all’ospedale di Rovigo da genitori nigeriani, ha frequentato il nido, la scuola materna, primaria e media nei quartieri di Commenda, Tassina e San Bortolo. A 5 anni ha perso la mamma per un male che non le ha lasciato scampo. Jeff ha cercato di sopravvivere alla sua mancanza in una situazione familiare complicata e apparentemente difficile da recuperare. Ma qui Rovigo c’è stata, si è dimostrata una comunità: gli insegnanti delle scuole che ha frequentato, i vicini da casa, alcune famiglie della città hanno supportato lui, il suo fratellino e il padre verso un equilibrio di vita che gli consentisse di crescere come gli altri bambini di Rovigo.

Alla scuola media Casalini aveva scoperto il fascino del violoncello, Jeff si era appassionato e in lui gli insegnanti, Nazzareno Balduin in primis, avevano colto un talento, “Prof io da grande voglio fare il violoncellista” confidò al docente, che lo ricorda “un ragazzo molto educato e rispettoso con una spiccata sensibilità e curiosità musicale”. Con la scuola aveva ottenuto anche riconoscimenti importanti per un ragazzino che nella vita non ha mai vinto nulla. Facendo parte dell’ottetto d’archi della Casalini si era aggiudicato nel 2022 il primo premio assoluto, sezione ensemble, al concorso nazionale “Scuole in musica” di Verona.

Una medaglia al collo e un attestato di primo posto ottenuto studiando e suonando assieme a compagni ed insegnanti, un punteggio da capogiro: 100/100, una giornata indimenticabile per la felicità dilagante, inaspettata e condivisa. Lo stesso anno l’ensemble d’archi delle Casalini, di cui Jeff era il violoncellista, vince anche ilConcorso nazionale Musicale “Insieme per Suonare, cantare, danzare” di Omegna in Piemonte. “Era un ragazzo buono e generoso, amato da tutti, non si applicava nelle materie di scuola, ma nel violoncello metteva tutto se stesso e otteneva i suoi risultati” lo ricorda Fabio Cusin, suo preside alle Casalini.

“Pensavamo tutti di avercela fatta, di essere riusciti nell’intento di aiutare una famiglia a risollevarsi dopo un duro colpo” racconta una mamma di una compagna di scuola di Jeff.

Ma poi subentrano altri problemi in famiglia, arriva l’adolescenza, si fanno degli errori, li fanno i padri, li fanno i figli, e finisce nel peggior modo possibile. Jeff non c’è più.

La Procura della Repubblica di Rovigo, in procedimento allo stato senza indagati, ha affidato l’incarico per l’autopsia al fine di conoscere le cause e l'epoca del decesso.

Il dolore di chi gli è stato vicino in questi anni oggi è immenso: “Abbiamo provato a proteggerlo, non ci siamo riusciti. Rimane il suo sguardo penetrante, profondi occhi scuri che forse chiedevano aiuto ancora una volta. Scusaci Jeff, non abbiamo capito che avevi ancora bisogno di tutti noi, della tua città”.

 

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