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Iras, situazione paradossale

Il commento di Franco Maisto sullo stato delle procedure

Iras, situazione paradossale

L'entrata dell'Iras di Rovigo

ROVIGO – "La situazione di Iras è assolutamente paradossale", questo il commento che arriva dalla segreteria di Cisl Fp Locale, preoccupata per lo stato attuale delle decisioni legate all'ente. "Con in campo da anni Regione e Comune, che stanno portando con la loro litigiosità l’Ente in mano ai privati, ed occorre avere il coraggio di dirlo che la litigiosità espressa in questi ultimi due anni è l’elemento che più rattrista le lavoratrici ed i lavoratori che credevano in loro - commenta Franco Maisto, segretario Cisl locale". Le certezze registrate ad oggi sono legate a tre cardini, prosegue nel commento. "La chiusura di Casa Serena dalla scorsa primavera, la scelta del Comune di non dare i 3,2 milioni per risanare in parte le casse dell’ente e la “novità” di fine luglio, cioè l’avvio di una procedura speciale per portare per i prossimi 9-10 anni un gestore privato nei servizi"

Un insieme di situazioni che, sottolinea Maisto, non depongono certamente a favore della storia dell’Ente di residenza per anziani "E che mettono in luce la chiara inappropriatezza di tutta la classe politica coinvolta nel non riuscire a mettere insieme le ragioni di tutti, facendone sintesi al fine di dare un rilancio ad Iras e conseguentemente generare servizi di qualità e lavoro. Siamo di fronte ai capitoli finali di una storia partita male 8 anni fa con il commissariamento regionale e che ad oggi non possiamo dire che abbia determinato particolari pregi gestionali o di investimento – evidenzia Maisto – dall’altro lato il Comune di Rovigo, dopo la parentesi Bergamin, ha visto una telenovela a puntate con l’Amministrazione Gaffeo. Ci siamo illusi, soprattutto con gli incontri in Prefettura che vi fosse una volontà comune di salvare l’Ente di assistenza non con progetti di minima ma progetti importanti. Così non è stato, consulenze, studi, dibattiti e poi a seguire pareri tecnici negativi fino all’ultimo consiglio comunale, dove, con scelta politica, è stato deciso di non perorare la causa IRAS”.  Le certezze, in negativo, invece sono state molteplici, dalla paventata chiusura di Casa Serena con i suoi 6 piani e decine e decine di stanze oltre agli appartamenti, fino al suo completo svuotamento  per rendere alla città di Rovigo un nuovo vuoto urbano in mezzo ad un quartiere con il suo giardino e tutto ciò che esso conteneva. "Seconda certezza è legata alla totale indifferenza dell’amministrazione politica comunale, concentrata in una  battaglia (a suon di avvocati) contro Iras e viceversa per tutte le vertenze legate ad una restituzione dell’immobile di via Bramante, che la Regione intende automaticamente risolta e dove i vertici di Palazzo Nodari danno una lettura opposta. Siamo finora certi che le uniche basi su cui il lavoro e le lavoratrici possono basarsi sono rappresentate dalle braccia e dai cuori delle decine e decine di lavoratrici e lavoratori, che ancora oggi non sanno il loro futuro inquadramento fra un mese o se vi saranno ancora contraccolpi stipendiali legati ad una situazione finanziaria non proprio solida.

Rsa che negli anni ha accumulato oltre una decina di milioni di indebitamento "e maestranze ancora in attesa di ricevere gli arretrati del contratto e di cui la gestione attuale di Irasa non ha fatto sapere nulla - aggiunge Maisto -. Ma oltre agli arretrati e alla attuale situazione di incertezza gestionale, poco si sa del futuro, se non della volontà chiara della Commissaria di provare a salvare il salvabile con un privato che paghi un canone (e quindi i debiti) e gestisca tutti i servizi, dalle pulizie, agli oss, infermieri, professionisti. Di tutto ciò non è dato sapere nulla di più, se non l’impegno di garantire l’attuale base stipendiale. Attendiamo di essere convocati per meglio comprendere questo passaggio". La preoccupazione dei sindacati è legata ai lavoratori. "C’è chi spera di poter avere ancora lavoro, chi, come molti precari, si sta guardando intorno e tutto questo cercando di non far mancare mai il sorriso ai loro ospiti, il cuore della Rsa. - conclude - A loro non vogliono far mancare quella vicinanza che i lavoratori non hanno mai visto dai loro rappresentanti politici, impegnati nelle guerre di posizione e poco inclini ad entrare in Iras. Come Cisl Fp continueremo a stare vicini a tutte le lavoratrici, ai lavoratori per non far mancare mai loro il sostegno specie in questo delicato momento storico".

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