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SALUTE

Il Covid torna a far paura: Venezia tra le dieci province più colpite

Ben sei città venete tra le 16 in cui il virus è tornato a circolare. E c’è l’enigma degli asintomatici.

Bollettino: 9 nuovi contagi

VENEZIA - Il Covid è tornato. Lo dice l’ultimo report della Fondazione Gimbe, che ogni settimana elabora i dati del ministro della Salute sul contagio. Che è tutt’altro che sparito. Anzi, quella che stiamo vivendo è una nuova recrudescenza del virus, che torna a colpire a ritmi che pensavamo dimenticati. 

Il record di contagi, in proporzione al numero degli abitanti, spetta a Cagliari, dove in contagi registrati nella stessa settimana sono stati 86,4 ogni 100mila abitanti. Secondo posto per Rovigo con 71,1 casi per 100mila abitanti. Terzo posto per Oristano con 68,9, quarto per Padova con 68,2. In generale, sono 16 le province italiane in cui il contagio supera quota 50 nuovi casi ogni 100mila abitanti: sei di queste sono venete. Segno di una circolazione del virus che, nella nostra regione, è superiore alla media italiana.

Dopo le prime quattro, già citate, in ordine per incidenza del contagio troviamo Catanzaro con 67,6 nuovi casi per 100mila abitanti; Lodi con 65,1; Ravenna (unica città emilianoromagnola sopra quota 50) con 62,3; Cremona con 58,8; Belluno con 58,1, seguita da Venezia con 58, Treviso con 56,1 e Vicenza con 55,2; quindi Avellino con 54,6; Massa Carrara con 52,7; Latina con 50,3; e Pavia con 50.

Dunque, in queste 16 realtà sopra quota 100, oltre a sei città venete (si “salva” solo Verona, che si ferma a 46 contagi per 100mila abitanti) ce ne sono tre lombarde, due sarde, e una ciascuno per Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Basilicata e Sicilia le regioni meno colpite dalla circolazione del virus. Siracusa, in particolare, fa segnare meno di un contagio ogni 100mila abitanti.

Dati, ovviamente, che risentono di un grave limite: quello legato alla rilevazione. I casi di cui parliamo, infatti, sono soltanto quelli certificati dai tamponi. Ma di questi tempi, il numero di tamponi eseguiti è sicuramente molto basso, se paragonato a quelli fatti gli scorsi anni. In particolare, gli asintomatici rischiano di sfuggire al controllo e dunque al “censimento”, Con il rischio concreto che i contagi reali, ovunque, siano molti di più di quelli fotografati dalle statistiche. E l’autunno deve ancora cominciare.

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