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Fusione  Guarda Veneta e Polesella, i sindaci scrivono ai cittadini

Una lettere per spiegare il potenziale dell'unione dei due comuni

Fusione  Guarda Veneta e Polesella, i sindaci scrivono ai cittadini

ROVIGO - Fusione dei comuni, i primi cittadini al lavoro per spiegare ai cittadini le opportunità offerte. A confermarlo i sindaci Erminio Colò e Leonardo Raito, rispettivamente di Guarda Veneta e Polesella,  comuni che a fine ottobre potranno esprimere la loro decisione sulla loro futura unione. Per informare al meglio i residenti nei prossimi giorni sarà in distribuzione nelle case di tutti i cittadini di Guarda Veneta e di Polesella, una comunicazione informativa. Nella lettera congiunta i due sindaci spiegano come “le sfide del presente e del futuro rendono sempre più necessarie organizzazioni in possesso di risorse umane ed economiche che consentano, ai territori e alle comunità, di rispondere alle esigenze nuove legate a fenomeni sociali e demografici che vedono, in Polesine, una marcata tendenza al calo e all’invecchiamento della popolazione".

La Regione del Veneto, con il nuovo Piano di Riordino Territoriale, si è proposta, oltre che di aggregare servizi e enti diversi, di ridurre il numero dei comuni per avere aree meno frammentate e organizzazioni più grandi e strutturate.  "Una scelta condivisibile che si mette in una direzione già da anni tracciata come necessaria. I Comuni di Polesella e Guarda Veneta hanno deciso, con senso di responsabilità, e senza aver trovato richieste o disponibilità da parte di altri comuni, di esplorare la possibilità di aggregarsi e hanno commissionato un progetto di fattibilità di fusione che è stato approvato unanimemente dai due consigli comunali e successivamente trasmesso alla Regione Veneto (che lo aveva finanziato) che l’ha ritenuto meritevole, ponendolo alla base del progetto di legge di fusione che sarà sottoposto a referendum consultivo i prossimi 29 e 30 ottobre. Uno studio che evidenzia i molteplici vantaggi del mettersi insieme pur nel rispetto delle peculiarità delle due comunità: una struttura municipale più ampia ed efficiente, la razionalizzazione dei costi, il potenziamento di uffici, la salvaguardia e il miglioramento dei servizi essenziali, maggiori risorse per investimenti e sostegno a famiglie, imprese, giovani, anziani; priorità nell’accesso ai finanziamenti, un dimensionamento che ci posizionerebbe al decimo posto tra i comuni più grandi della provincia. Gestire un percorso di fusione, oggi, consente ancora alle comunità di governarlo e di gestirlo, raccogliendone i vantaggi garantiti dalle normative vigenti, senza doverlo subire per legge come temiamo possa avvenire di qui a qualche anno. Riteniamo che Polesella e Guarda Veneta abbiano molte ragioni di comunanza, di scambio e di vicinanza ed è per questo che auspichiamo che i cittadini possano sostenere un percorso che renderebbe il nuovo comune un vero motore di sviluppo per il territorio polesano e per costruire con e per i nostri cittadini, un futuro ricco di opportunità”.

Per i sindaci la fusione significa mantenere la presenza dell'attuale municipio in entrambi i comuni interessati, senza perdere servizi, anzi potenziandoli "E potendo contare su milioni di euro di incentivi statali per fare tanto e di più per i nostri paesi. Nessuno rischia di sparire, quindi: si rischia di sparire, e si sparirà di certo, se si continueranno a lasciare soli i piccoli Comuni, ormai incapaci di fare quadrare il bilancio e costretti a tagliare i servizi. Con la fusione si può invertire la tendenza, con i cittadini protagonisti di un patto di territorio che guarda al futuro”.

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