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Interviste

Birra Made in Italy. Salvan: "Puntare su filiere sostenibili, competitive ed eque".

A Loreo gli esperti discutono del futuro del mercato

LOREO - A due anni dal primo convegno a Loreo in provincia di Rovigo, gli esperti della filiera della birra "Made in Italy" si sono riuniti per discutere sullo stato attuale del settore. Uno dei principali temi affrontati è stato l'approvvigionamento di orzo da birra per la produzione di malto, che sta attraversando una fase difficile a causa dell'aumento dei costi e degli effetti dei cambiamenti climatici. Attualmente, il comparto della birra coinvolge 1.085 attività e dà lavoro a circa 93mila persone, generando un volume di mercato di 9,5 miliardi di euro e contribuendo per lo 0,53% al PIL nazionale. Tuttavia, il settore è fortemente dipendente dalle importazioni straniere per il 60% dell'orzo necessario alla produzione di malto. L'incontro intitolato "Orzo distico da birra: la filiera virtuosa da sostenere" è stato organizzato da K-Adriatica-Italmalt, Coldiretti Veneto e Consorzio Birra Italiana. Il Presidente di Coldiretti Veneto, Carlo Salvan, ha aperto l'evento sottolineando come il Veneto stia emergendo come una regione leader nella produzione di birra a chilometro zero. Circa il 30% dei 200 birrifici artigianali presenti nella regione è di natura agricola, con una coltivazione interna delle materie prime principali come l'orzo e il luppolo. Questa produzione locale è stata favorita da normative regionali che premiano la qualità, il metodo di lavorazione e l'origine delle materie prime utilizzate. Tale iniziativa ha anche contribuito a creare opportunità lavorative per i giovani sotto i 35 anni, riconoscendo la professione di birraio come collegata alla qualifica di imprenditore.

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