VOCE
L'incidente di Mestre
04.10.2023 - 18:20
VENEZIA - Sono dieci i feriti gravi, attualmente ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali veneti, dopo l’incidente di ieri sera, 3 ottobre, a Mestre, dove un pullman pieno di turisti è precipitato dal cavalcavia della Vempa. Ventuno le vittime.
Poco fa, la Regione Veneto ha diramato il bollettino che fissa a 15 il numero dei feriti, di cui 12 adulti e tre minori, ricoverati negli ospedali: cinque a Mestre, altrettanti a Treviso, tre a Padova, uno a Dolo e uno a Mirano. Undici di loro, come detto, sono ricoverati nelle terapie intensive.
In particolare, a Mestre sono ricoverati tre ucraini (due donne e un uomo) oltre a un cittadino tedesco e una donna che non è ancora stata identificata. A Dolo, ricoverato un paziente francese. A Treviso, due minorenni austriaci (un maschio e una femmina), un cittadino spagnolo, un austriaco e una donna ucraina. A Padova, ricoverati tre pazienti, tutte donne: una spagnola, una bimba ucraina e un'adula la cui nazionalità non è ancora stata identificata. “Nella notte - spiega la nota della Regione - è stato trasferito un paziente dall’ospedale di Treviso al centro grandi ustioni di Padova. Un ulteriore paziente è stata trasferita poco fa da Mestre a Padova”, si tratta di “una donna ancora in corso di identificazione”. Il prossimo bollettino medico sarà diffuso domattina alle 11.
Il presidente della Regione, Luca Zaia, questa mattina ha fatto visita all’ospedale dell’Angelo di Mestre, affiancato dal direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, il polesano Edgardo Contato. “Ci sono uomini e donne della sanità del Veneto che da ieri sera stanno mettendo in campo energia, coraggio, abnegazione, preparazione tecnica, resistenza alla fatica – le parole di Zaia - a tutti questi nostri professionisti, in questo momento di dolore, va tutta la nostra gratitudine. Hanno fatto e stanno facendo ancora di più di quanto si poteva loro chiedere”.
“Un grande plauso anche ai fondamentali vigili del fuoco, alle forze dell’ordine, ai rappresentanti delle istituzioni impegnati in queste ore. Molte vite sono purtroppo state perdute - aggiunge il governatore - ma quelle che si sono salvate lo devono a soccorsi veloci, efficienti, caratterizzati da un’organizzazione encomiabile e da una grande capacità d’interazione”.
“La sanità ad esempio - dice Zaia - ha messo in campo in pochi minuti più di 40 mezzi del Suem 118, un elicottero di Treviso e coinvolgendo in una veloce rete salvavita numerosi ospedali del Veneto, a cominciare dai pronto soccorso di Mestre, Padova, Treviso, Dolo e Mirano, dove è stato subito richiamato in servizio il personale necessario di rinforzo con decine di medici e infermieri tornati immediatamente in azione. La loro capacità professionale e l’abnegazione con cui stanno lavorando sono la miglior garanzia che i feriti stanno avendo le migliori cure in assoluto. A tutti loro va rivolto un profondo ringraziamento”.
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