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Grande Guerra

Storie dimenticate della Grande Guerra: I Polesani Brognara e Ventura nella Liberazione di Trento

Le vicende dei due polesani diventano un fumetto

Storie dimenticate della Grande Guerra: I Polesani Brognara e Ventura nella Liberazione di Trento

ROVIGO - E' stato presentato oggi il toccante opuscolo illustrato "3 novembre 1918 - Brognara e Ventura. Due polesani nella liberazione di Trento". Questo lavoro, frutto della collaborazione tra i ricercatori Raffaele Peretto e Alberto Burato, il fumettista Francesco Lucianetti, e Luigi Paparella, offre una finestra unica sulle straordinarie vicende di Vittorio Brognara e Giacomo Ventura, due coraggiosi polesani che furono tra i primi ad entrare a Trento alla fine della Grande Guerra. "Siamo onorati della scelta di questa sede per la presentazione di questi opuscolo in cui la 'microstoria' si intreccia alla 'macrostoria' - ha commentato il presidente della Provincia Enrico Ferrarese -. Si tratta di un'opera dal valore importante e su cui insistere, può essere la chiave per molti ragazzi per avvicinarsi al fatto storico, grazie all'intreccio profondi tra la 'storia dei libri' e quella del nostro territorio e della nostra comunità. Un tassello fondamentale per divagazione e ricerca". 

Il caporale della Brigata Acqui, Vittorio Brognara di Crocetta di Badia Polesine, fu uno dei primi a varcare le porte di Trento, abbandonata dalle truppe nemiche. Le sue memorie, condivise solo con i familiari negli ultimi anni della sua lunga vita, furono rese pubbliche nel 1997 e successivamente trasformate in un video. Questo materiale ispirò un articolo su Ventaglio novanta nel 2017 e un fumetto nel 2020 realizzato da Francesco Lucianetti. Dopo la scomparsa prematura di Lucianetti nel 2020, Luigi Paparella continuò il racconto immaginario dell'incontro tra Brognara e Ventura a Trento. "La scelta del fumetto appare quanto mai felice e rende assolutamente accattivante questo lavoro, così come i testi, molti dei quali in dialetto, sono una testimonianza ulteriore che contribuisce alla valorizzazione di quel momento storico" - ha aggiunto il consigliere provinciale con delega alla Cultura Lucia Ghiotti.

Il lavoro di ricerca condotto da Alberto Burato svelò l'esistenza di Giacomo Ventura, un altro eroe polesano che partecipò attivamente alla liberazione di Trento. Il contributo di Burato ha aggiunto dettagli cruciali alle azioni belliche dei reparti in cui i due uomini servirono.  "In Regione è depositato un progetto di legge per 'tesaurizzare' quanto realizzato negli ultimi 20 anni, 30 milioni di euro per valorizzare i luoghi della Grande Guerra che sono un investimento di cultura e conoscenza, perché quello bellico non sia solo occasione per fare turismo e visitazione ma anche momento di testimonianza e ricordo del nostro passato recente" - ha spiegato Laura Cestari, consigliere regionale e membro della commissione culturale regionale.


Sono intervenuti: Raffaele Peretto, Alberto Buratto e Lino Segantin per testimonianze e contributi storici, la professoressa Lodovica Mutterle, ricercatrice storica che ha illustrato il progetto scolastico collegato, il tenente colonnello Massimo Grizzo del Comando Forze Operative Nord dell'Esercito Italiano, Paolo Vaccaro presidente di Assoarma Rovigo, e la professoressa Dina Maragno, presidente della sezione rodigina di ANCRI.

L'opuscolo è stato curato dal Centro Polesano di Studi Storici Archeologici ed Etnografici (Cpssae) e pubblicato da Fancy grafica-Rovigo. Esso è stato realizzato in collaborazione con la rivista Ventaglio novanta e l'Associazione FLarte, Divisione per l'arte di E-Sfaira cooperativa sociale. L'opera gode del patrocinio del Comando Forze Operative Nord dell'Esercito Italiano, della Provincia di Rovigo e dei Comuni di Rovigo, Trento, Badia Polesine, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Guarda Veneta, Polesella e Fagnano Olona. È supportato anche da Assoarma, il Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d'Arma, e dai Consigli Periferici di Rovigo e di Varese. L'opuscolo sarà distribuito dall'editore Fancy grafica-Rovigo, portando così queste storie dimenticate della Grande Guerra alle generazioni future.

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