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Inner Wheel Club Rovigo: Un progetto per il futuro del carcere minorile

Una tavola rotonda aperta a tutti i cittadini

Inner Wheel Club Rovigo: Un progetto per il futuro del carcere minorile

ROVIGO - La città al centro di un evento fortemente voluto da una delle organizzazioni femminili di servizio più grandi al mondo, l'Inner Wheel Club. Con oltre 107mila socie appartenenti a 4.062 Club presenti in 101 Stati diversi, l'Inner Wheel è una realtà di grande risonanza globale. Fondato da Margarette Golding a Manchester nel 1924, come la "ruota interna" del Rotary, l'Inner Wheel ha ormai da tempo assunto una sua identità indipendente, pur mantenendo i nobili ideali, finalità e obiettivi del Rotary. Secondo lo Statuto, le principali finalità dell'Associazione sono la promozione della vera amicizia, l'incoraggiamento degli ideali di servizio individuale e la promozione della comprensione internazionale.

Le socie del Club Inner Wheel di Rovigo, guidate dalla Presidente Nicoletta Confalone, hanno deciso di presentarsi alla comunità con un progetto significativo che riguarda il nuovo carcere minorile, attualmente in corso di trasferimento da Treviso a Rovigo. Come è noto, l'ex casa circondariale di via Verdi è in fase di ristrutturazione per diventare la nuova struttura di detenzione per i minori provenienti dalle regioni Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, che saranno trasferiti dal carcere di Treviso.

Nell'ottica di fornire alla cittadinanza informazioni complete ed obiettive su come sia strutturato un carcere minorile e quali impatti potrebbe avere su una città che non ha esperienza diretta in questo campo, il Club Inner Wheel di Rovigo ha organizzato una tavola rotonda. Questo evento, patrocinato dal Comune di Rovigo e aperto a tutti i cittadini, è intitolato "Uno sguardo oltre il muro. La città e la relazione col carcere minorile" e si terrà il sabato 11 novembre 2023 dalle 10 alle 12 nella Sala della Gran Guardia. All'incontro Parteciperanno Francesca Vianello, docente di Sociologia del Carcere all’Università di Padova e Riccardo Pavan, pedagogista, referente nazionale in ambito penale minorile del Cnca

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