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Agricoltura

Pasta, crescono le vendite della filiera 100% grano italiano

Coldiretti accende però l'attenzione sulla tutela dei produttori

Pasta, crescono le vendite della filiera 100% grano italiano

ROVIGO - Nel primo semestre del 2023 la produzione di pasta italiana che utilizza esclusivamente grano nazionale è cresciuta rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A confermare il dato positivo il presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan, che ha sottolineato l'importanza di rafforzare i controlli sulle importazioni di grano per garantire la tracciabilità del prodotto e contrastare le frodi.

Secondo le informazioni fornite dalla Coldiretti, attualmente il 40% della pasta venduta in Italia utilizza esclusivamente grano duro coltivato sul territorio nazionale, un record storico che dimostra il crescente interesse dei consumatori per i prodotti a chilometro zero. Nonostante questa tendenza, però, i prezzi agricoli riconosciuti agli agricoltori sono in calo del 25% rispetto all'anno precedente, fermandosi a soli 35 centesimi al chilo. "Rispetto all'aumento dei prezzi di vendita della pasta in crescita al dettaglio del 13 % nei primi nove mesi del 2023 - sottolinea Coldiretti - . Una vera e propria svolta patriottica favorita dall'obbligo dell'etichettatura di origine del grano impiegato fortemente voluta dalla Coldiretti che ha spinto tutte le principali industrie agroalimentari a promuovere delle linee produttive con l'utilizzo di cereale interamente prodotto sul territorio nazionale, anche se molto resta da fare. Nei primi sette mesi del 2023 sono peró aumentate del 530% le importazioni di grano dal Canada dove viene utilizzato glifosato in preraccolta con modalità vietate in Italia, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat; preoccupano anche le importazioni di grano duro dalla Turchia che hanno fatto crollare i prezzi nazionali".

Il presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan, ha sottolineato l'importanza dell'autosufficienza alimentare del Paese e ha invitato a preservare la professionalità degli imprenditori agricoli. "Per ridurre la dipendenza dall'estero - ha concluso Salvan -. Grazie al Pnrr è possibile lavorare da subito in questo ambito tramite accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali, con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi, ma tenendo conto anche dei prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Dobbiamo preservare la professionalità dei nostri imprenditori, per poter competere ad armi pari nel mercato internazionale e consentirci di sviluppare le nostre aziende, generando così valore aggiunto sul territorio"

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