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Ippovie: alla scoperta del turismo equestre nel paesaggio italiano

Cominato (Giovani Confagricoltura): "essenziale collaborare e sviluppare nuovi percorsi"

Ippovie: alla scoperta del turismo  equestre nel paesaggio italiano

ROVIGO - Il turismo equestre sta guadagnando sempre più terreno tra le preferenze di famiglie e appassionati delle vacanze slow e green. Per sostenere questa crescente tendenza, sono necessari percorsi dedicati che consentano il passaggio dei cavalli e collegamenti tra aziende agricole, dimore storiche e mete culturali dei territori. Di questo si parlerà nel convegno "Le ippovie, un valore del paesaggio rurale" organizzato dai Giovani di Confagricoltura (Anga) a Fieracavalli di Verona, in programma giovedì 9 novembre alle 14.30 nella sala Mozart del Centro Convegni al Palacongressi

Il convegno, sarà introdotto dalla polesana Laura Cominato, titolare di un'azienda agricola con cavalli a Bosaro e delegata per i Giovani di Confagricoltura della sezione Equidi di Confagricoltura vedrà la partecipazione di esperti del settore e imprenditori agricoli appassionati di equitazione, aprendo una discussione cruciale sullo sviluppo delle ippovie in Italia. Questi percorsi dedicati sono essenziali per creare escursioni a cavallo entusiasmanti e appetibili per i turisti, permettendo loro di esplorare piccoli borghi immersi nella natura, corsi d'acqua, panorami mozzafiato e luoghi storici.

"Non tutte le regioni sono allo stesso livello per lo sviluppo di ippovie - ha affermato Cominato -. Alcune regioni, come Lombardia e Sicilia, sono più all'avanguardia, mentre altre devono ancora esprimere appieno il loro potenziale, come il Veneto. Perciò è essenziale collaborare e sviluppare nuovi percorsi, anche attraverso la sinergia tra settore pubblico e privato."

Secondo i dati disponibili, in Italia ci sono circa 27mila aziende agricole con capi equini e sono censiti 460.mila cavalli nella Banca Dati nazionale. Lombardia, Lazio, Sicilia, Piemonte e Sardegna rappresentano la "top-five" per numeri, con il 70% delle aziende e quasi i tre quarti dei cavalli concentrati nel Nord Italia. Il comparto occupa un numero significativo di lavoratori, tra addetti all'allevamento, artigiani e stallieri, oltre a 1.200 medici veterinari professionisti e 480 driver al trotto, al galoppo e fantini. Si stima che ci siano 125mila proprietari di cavalli e quasi 130mila atleti tesserati con varie federazioni. Considerando anche l'indotto, gli operatori totali nel settore equestre sono circa 50.mila.

Il convegno è un'opportunità per far conoscere le storie di aziende le cui attività sono interconnesse con il mondo equestre e le sue tradizioni. L'obiettivo è creare una rete di stakeholder che possano evidenziare le potenzialità dell'allevamento equino per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo di un turismo rurale sostenibile. La sinergia tra agriturismi, castelli, ville antiche e paesaggio rurale può creare percorsi che esaltano il cavallo come mezzo di spostamento lento, legato a vacanze a stretto contatto con la natura, la storia e la cultura.

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