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CARABINIERI

All'università popolare per parlare di giovani e bullismo

L'incontro con il supporto del Maggiore Li Vecchi e Fabio Lorefice

All'università popolare per parlare di giovani e bullismo

CASTEMASSA - Università Popolare, una speciale lezione con l'apporto dei Carabinieri. Martedì scorso, nel Teatro Indipendenza di Castelmassa, il Maggiore Paolo Li Vecchi ha tenuto una conferenza nell'ambito delle attività didattiche dell'Università Popolare locale. L'ufficiale, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Castelmassa, ha affrontato temi delicati come le intemperanze giovanili, il bullismo e i pericoli correlati.

Il Maggiore Li Vecchi, promosso lo scorso ottobre, ha condiviso la sua esperienza e conoscenza sulla problematica, utilizzando slide e video prodotti dall'Arma dei Carabinieri, con il supporto tecnico del carabiniere Fabio Lorefice, definito "una vera risorsa" dal suo comandante.

La conferenza ha affrontato il bullismo e il cyberbullismo, evidenziando il dilagare di questi fenomeni tra i minorenni. Il Maggiore Li Vecchi ha sottolineato come il bullismo sia una violenza tra pari presente in diverse situazioni, dall'ambito scolastico a quello sportivo e ad altri luoghi di aggregazione giovanile.

Particolare attenzione è stata dedicata al cyberbullismo, con il Maggiore che ha citato un recente episodio in fiera a Rovigo, dove due bande si sono scontrate a causa di una lite nata sui social e ha sottolineato l'importanza della cultura della legalità a scuola come rimedio efficace, nonché la necessità di un impegno congiunto da parte di famiglie e istituzioni scolastiche. Li Vecchi ha parlato della complessità del ruolo genitoriale, affermando che "nessuno ci ha insegnato ad essere genitori" e ha evidenziato come il bullismo si alimenti da vari fattori, tra cui il benessere consumistico, l'alcol, e falsi valori come il successo facile e la droga. Infine, è stata menzionata l'importanza del decreto Caivano, che ha inasprito le pene in materia, deferendo i minorenni al tribunale dei minorenni e i maggiorenni alla giustizia ordinaria.

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