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Al Duomo

Kasia Smutniak denuncia il dramma dei muri

La popolare attrice ha presentato il suo film “Mur”. “E' un atto di militanza”.

ROVIGO - “Io non avrei voluto fare la regista, ma ho dovuto: il mio è un atto di militanza”. Queste sono le parole di Kasia Smutniak, attrice italo-polacca, che ieri (15 novembre) è stata ospite al cinema teatro Duomo, per presentare il suo film-documentario, intitolato “Mur”, evento inserito in un più ampio cartellone che anticipa la settimana dei diritti umani che si terrà a dicembre, anche nella nostra città, in occasione del settantacinquesimo anniversario dalla stesura della dichiarazione universale, di cui Michele Lionello ha presentato gli eventi.


“Il mio film - ha detto l’ideatrice della pellicola, rispondendo alle domande di Valentina Guglielmo di cinema teatro Duomo - è nato dall’istinto, dalla necessità di raccontare una vicenda umana di cui i media non parlano come se ci fossero nel mondo situazioni che valgono più di altre. Sono tornata in Polonia, la mia terra. Sentivo il bisogno di gettare luce sulla situazione dei migranti che sono ai confini dell’Europa, tra Polonia e Bielorussia, dove sono stati imprigionati tra fili spinati, senza più possibilità di avere contatti con altri”.

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