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18.11.2023 - 15:31
LENINARA - Gli "impatti climatici e strategie di mitigazione”: i temi al centro del seminario promosso dalla Prefettura di Rovigo, unitamente al Comune di Lendinara e al Servizio di protezione civile regionale del Veneto, che ha rappresentato una vera e propria riunione degli “stati generali” della Protezione civile provinciale al Teatro Ballarin coinvolgendo Sindaci, attori del sistema locale di protezione civile, studenti delle scuole medie superiori e rappresentanti del volontariato.
Il seminario ha costituito un’occasione di riflessione comune e di approfondimento su uno dei principali temi che attualmente riguarda il sistema nazionale di protezione civile. L’evento costituisce l’ideale conclusione del ciclo di iniziative intraprese in Provincia di Rovigo in occasione della annuale “Settimana della protezione civile”, che ha visto proprio a Lendinara svolgere l’esercitazione complessa “Auxilia 6” promossa dalla Protezione civile regionale, i cui importanti risultati sono stati rievocati dal Sindaco del Comune di Lendinara, che ha ospitato il convegno.
Ai saluti del Presidente della Provincia Enrico Ferrarese hanno fatto seguito gli interventi del Prefetto Celemente Di Nuzzo e dell’Assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, incentrati sulla necessità di utilizzare tutti gli strumenti di cooperazione inter-istituzionale disponibili per velocizzare gli iter autorizzativi e realizzativi delle opere infrastrutturali di mitigazione resesi necessarie a fronte dei cambiamenti climatici in atto.
Al riguardo la Regione Veneto ha predisposto un piano del valore di oltre 3 miliardi di opere, in collaborazione con l’Università di Padova, ed avviare oltre 2.500 cantieri dopo i tragici eventi della tempesta Vaia. Una necessità le cui ragioni sono state approfondite dal prof. Marco Marani dell’Università di Padova e da Giancarlo Mantovani, Direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po: dalle rilevazioni statistiche emerge infatti come, a fronte di un abbassamento del livello medio delle precipitazioni annue, che ha comportato in Provincia di Rovigo le note conseguenze di innalzamento del cuneo salino nel fiume Po e nell’Adige, si registri una maggiore frequenza di eventi estremi, i quali mettono alla prova un sistema infrastrutturale pensato e realizzato quando tali eventi erano più rari.
Da qui l’esigenza di dispiegamento di tutte le risorse disponibili al verificarsi delle nuove emergenze, come illustrato dal Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Claudio Fortucci, che ha ripercorso il contributo dato anche dai Vigili del Fuoco del Comando Regione Veneto e della Provincia di Rovigo in occasione della recente alluvione in Romagna, grazie alla pronta capacità di risposta del Corpo su più fronti e in più territori, derivante dall’impiego modulare delle proprie risorse. Mitigazione che, tuttavia, è anche non strutturale, non passando necessariamente attraverso la realizzazione di opere, ma anche attraverso la stesura e il costante aggiornamento delle pianificazioni di protezione civile, come sottolineato da Monica Gambardella, responsabile del Servizio provinciale di protezione civile.
Il Prefetto ha in particolare sottolineato il ruolo ampio che nella materia della mitigazione dei rischi possono svolgere le Prefetture, non limitandosi al solo svolgimento dei compiti di coordinamento in emergenza e di pianificazione assegnati dalla legge: "L’efficientamento e la velocizzazione dei tempi di realizzazione degli interventi di mitigazione dei rischi di protezione civile devono rappresentare un obiettivo che va perseguito con adeguati strumenti legislativi, ma anche attraverso il potenziamento dell’istituto della conferenza di servizi e di altri tavoli di confronto istituzionale, nell’ambito dei quali la Prefettura può offrire il suo contributo alla luce del compito istituzionale di assicurare il coordinamento, il raccordo e il sostegno agli enti tra i quali è suddiviso il governo del territorio a livello provinciale".
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