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Interviste

Centrodestra di Rovigo lancia un appello per le dimissioni del Sindaco

Il gruppo interviene dopo la bocciatura del progetto di Casa Serena

Centrodestra di Rovigo lancia un appello per le dimissioni del Sindaco

ROVIGO - Il centrodestra di Rovigo, composto da Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, esprime forte preoccupazione e disappunto per la gestione del sindaco in merito al progetto Casa Serena. Il progetto, proposto inizialmente a 3,2 milioni di euro, è stato bocciato, portando il sindaco a proporre in seguito di pagare 1,6 milioni e demolire Casa Serena. 

“In pochi giorni, abbiamo assistito al – triste – spettacolo di un sindaco che porta in conferenza dei capigruppo un progetto improponibile, per vederselo bocciare anche dai propri alleati e quindi venire accusato pubblicamente dal Pd, suo sostenitore, di gestire con troppa leggerezza temi di cruciale importanza per la città e venire invitato a riferire in consiglio comunale su cosa abbia fatto, o non fatto, per risolvere il caso Iras. Siamo al paradosso, triste e grottesco, di un sindaco chiamato a rapporto dalla sua stessa maggioranza, un atto politicamente pesantissimo. Lo stesso sindaco che, pochi mesi fa, lanciava un ultimatum alla maggioranza, chiedendo di manifestare nero su bianco il sostegno alla sua persona, salvo poi rimanere saldamente avvitato alla poltrona, una volta caduto nel vuoto questo roboante appello”.


Il centrodestra di Rovigo –Michele Aretusini capogruppo, Lorenzo Rizzato, Valentina Noce, Sabrina Magon, Monica Gambardella per la Lega ; Mattia Moretto, capogruppo, per Fratelli d’Italia; Andrea Bimbatti, Vice Segretario Provinciale Forza Italia Rovigo, – fa il punto sulla situazione venutasi a creare dopo la bocciatura del progetto partorito dal sindaco per Casa Serena.

“In pochi mesi – spiega la nota unitaria – siamo passati dal rifiutare sdegnosamente, facendo saltare il banco, un progetto che, a fronte di 3,2 milioni di euro, avrebbe consentito di realizzare, a Casa Serena, un vero e proprio polo multifunzionale, coinvolgendo Università, Ulss 5 e Ater, al proporre in conferenza dei capigruppo di pagare 1,6 milioni e demolire Casa Serena. E’ evidente come siamo di fronte a un primo cittadino rimasto isolato con un pugno di fedelissimi che va assottigliandosi sempre più, ormai obnubilato da sconfitte, figuracce e delegittimazioni, al punto di non essere più in grado, ammesso lo sia mai stato, di guidare la città. A questo punto, non solo la dignità, ma anche il bene di Rovigo e dei Rodigini imporrebbero le dimissioni immediate”.

“Preoccupa anche la mancanza di rispetto manifestata dal sindaco, consistente nel proporre una idea di questo tipo, in totale disaccordo con la Regione, a pochi giorni di distanza da una sentenza di fondamentale importanza, del Tar, proprio sul caso Iras. Così come amareggia profondamente, ogni volta che viene sollevato il tema della casa di riposo di Rovigo, vedere che il primo cittadino non ha mai né una parola né un pensiero per i lavoratori e gli anziani ospiti. Solo numeri, strategie e idee partorite in beata solitudine che vanno poi a scontrarsi con un muro. Il tutto mentre i suoi stessi alleati lo delegittimano pubblicamente di fronte alla città”.

“E purtroppo questo non è uno sviluppo recente, ma la triste consuetudine. La nostra città sta pagando un matrimonio scellerato tra Pd e civici che, dopo avere vinto le elezioni, hanno immediatamente iniziato a litigare paralizzando completamente la città. Una situazione intollerabile. Certo, ormai mancano pochi mesi alla fine di tutto questo, ma, davvero, mai come ora appare calzante la frase: ‘Non è mai troppo tardi’. Non è tardi, per avere un sussulto di dignità di rispetto verso cittadini ed elettori e andare a casa”.


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