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Il PD contro Gaffeo: "Bilancio approvato, doppio schiaffo ai cittadini e al consiglio comunale"

Le accuse del gruppo dopo ultime sedute a Palazzo Nodari

Il PD contro Gaffeo: "Bilancio approvato, doppio schiaffo ai cittadini e al consiglio comunale"

Il sindaco Edoardo Gaffeo

ROVIGO - Un bilancio che si traduce in un "doppio schiaffo" ai cittadini e al ruolo del Consiglio Comunale: è questa l'accusa mossa dal circolo rodigino del Partito Democratico nei confronti della giunta del sindaco Edoardo Gaffeo, protagonista delle ultime sedute a Palazzo Nodari. La critica del Partito Democratico è particolarmente aspra nei confronti del primo cittadino, accusato di aver costruito il bilancio senza coinvolgere l'intera maggioranza. "Ma cosa ancora più grave, ha trasmesso i dettagli del documento contabile con poco preavviso, impedendo ai consiglieri la possibilità di studiarne i dettagli e presentare eventuali modifiche"– spiegano i democratici.  

La sorpresa e il malcontento emergono nel comunicato del circolo rodigino, che sottolinea come, nonostante il bilancio fosse pronto da tempo. "Un metodo autoreferenziale, che non si sposa con la democraticità delle nostre istituzioni" - sottolineano. 

Le polemiche non si limitano alla forma, ma coinvolgono anche le modalità di svolgimento dei lavori in aula. "Come se non bastasse, si sono messi in atto tattiche per rendere meno importante il ruolo del Consiglio – prosegue il partito –. La prima seduta convocata è stata fatta cadere in anticipo, così da poterne convocare una seconda, che consente a soli 11 consiglieri anche civici di votare in autonomia qualsiasi provvedimento senza il rischio di non avere il numero legale. In sostanza un modo per spuntare le armi del dissenso utilizzando strumenti che, per loro natura, servirebbero come garanzia del corretto funzionamento dei lavori".

Oltre alle critiche sulla forma, il Partito Democratico punta il dito anche sulla sostanza, evidenziando la bocciatura di un emendamento presentato in aula. "Un vero centrosinistra non dovrebbe respingere la possibilità di aumentare da 10 a 12 mila euro la soglia di esenzione dall'addizionale comunale Irpef – prosegue –. Come sempre, il sindaco ha preferito cavillare, parlando di "responsabilità" che tuttavia poco c'entra. Il problema che ravvisiamo è un altro: si tratta di una proposta dell'opposizione e per questo, come di consueto, andava bocciata a prescindere. Un modo di pensare distante da noi".

Il giudizio espresso dal PD è netto. "Aiutare i più bisognosi, soprattutto in un periodo così complesso, sarebbe costato circa 200 mila euro, risorse che si sarebbero potute facilmente individuare tra le pieghe del bilancio – conclude –. In passato abbiamo visto questa stessa amministrazione avanzare milioni di euro, soldi spesi in ritardo per l'incapacità di programmare. Per una volta si sarebbe potuto mostrare più attenzione per la città, invece hanno prevalso logiche di puro interesse politico".  

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