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Aziende
30.12.2023 - 10:39
VENEZIA - Un'allarmante disparità fiscale tra le imprese venete e le principali multinazionali del web presenti in Italia, secondo quanto denunciato dall'Ufficio Studi della Cgia. Nel corso del 2020, tutte le imprese venete hanno contribuito complessivamente con 5,9 miliardi di euro alle casse erariali, mentre le 25 multinazionali del web, nonostante un fatturato di oltre 9 miliardi di euro nel 2022, hanno versato soltanto 162 milioni di euro in tasse.
Sebbene la comparazione possa presentare alcune fragilità metodologiche, l'Ufficio Studi della Cgia sostiene che le imprese locali, in particolare quelle di dimensioni ridotte, versano complessivamente 36,7 volte più tasse delle grandi multinazionali tecnologiche. Tale discrepanza fiscale solleva preoccupazioni e riflette una realtà in cui le imprese locali, spesso di natura micro, sostengono un carico fiscale nettamente superiore rispetto ai giganti del web.
Il fenomeno dell'elusione fiscale praticato dalle principali multinazionali del web è ulteriormente sottolineato. Nel periodo compreso tra il 2014 e il 2022, queste aziende avrebbero eluso il fisco dei paesi in cui operano per un totale di 99,7 miliardi di euro. Questo comportamento, che ha permesso di trasferire una parte significativa degli utili ante imposte in Paesi a fiscalità agevolata, ha garantito a tali grandi gruppi risparmi fiscali miliardari.
Va sottolineato che questa elusione fiscale, se da una parte non è sanzionata penalmente nel sistema giuridico italiano, dall'altra viene considerata eticamente riprovevole tanto quanto l'evasione fiscale. Tuttavia, l'Ufficio Studi della Cgia sottolinea che l'elusione è attualmente soggetta solo a sanzioni amministrative.
La situazione potrebbe vedere una svolta a partire dal 2024 con l'introduzione della Global Minimum Tax. Approvata dal Consiglio dei Ministri il 19 dicembre 2023, questa imposta minima globale avrà un'aliquota del 15% sui profitti realizzati dalle multinazionali con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. Tuttavia, secondo il Servizio Bilancio dello Stato della Camera, si prevede che le entrate fiscali derivanti da questa misura saranno limitate, raggiungendo circa i 500 milioni di euro nel 2033.
Una nota di preoccupazione si rivolge anche alle imprese locali, che, nonostante il calo leggero della pressione fiscale negli ultimi anni, affrontano ancora un prelievo fiscale medio di almeno il 30%, praticamente il doppio rispetto a quello applicato alle multinazionali. La Cgia auspica una revisione della tassazione sulle imprese locali, soprattutto in regioni come il Veneto, per ridurre il divario fiscale e promuovere una maggiore equità tra le diverse realtà imprenditoriali.
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