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DAL COMUNE

Polo Natatorio, i consiglieri pretendono chiarezza

Damiano Sette e Tiziano Menon intervengono e chiedono chiarimenti sulle scelte future

Polo Natatorio, i consiglieri pretendono chiarezza

ROVIGO - I consiglieri Damiano Sette e Tiziano Menon della lista civica Silvia Menon sindaco esprimono il loro dissenso e preoccupazione riguardo all'annuncio della chiusura del Polo Natatorio di Rovigo. L'assenza di un coinvolgimento preventivo dei consiglieri comunali, unita alla mancanza di chiarezza sulla natura e l'entità delle presunte "rotture gravi," ha suscitato interrogativi e critiche. "Nel frattempo l’assessore comunicava che è in corso la predisposizione di un nuovo bando per affidare la gestione del Polo Natatorio - scrivono -.  La notizia intanto era già  sulla stampa, praticamente in contemporanea: come sempre nessuna considerazione per i  consiglieri che vengono  avvertiti a cose fatte, sviliti nel proprio ruolo. Ma lo stesso trattamento l’hanno ricevuto pure i lavoratori del Polo Natatorio e gli utenti, un freddo comunicato stampa La piscina chiude".

Sette e Menon sottolineano che la chiusura del Polo Natatorio avrà un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini, degli operatori del settore e degli utenti della struttura. "Siamo qui come consiglieri comunali, ancora una volta non coinvolti  dal sindaco in scelte che ricadono sulla nostra cittadinanza - aggiungono -. Sindaco che da sempre si occupa della vicenda, e che mandano avanti il povero Mattia Milan che addirittura nel comunicato parla di “rilevare” la piscina! che è sempre stata del Comune. Siamo qui perché politicamente contro a questa scelta che non ci è stata giustificata. La scelta di chiudere la piscina non ha senso e ora spieghiamo il perché, occorreva evitare il disagio che si reca alla cittadinanza e i problemi a chi in quella piscina ci lavora. Si poteva, come già fatto in queste settimane, tamponare con l’utilizzo di una sola piscina(Tosi) in attesa della bella stagione, nella quale si usa la piscina esterna! E lì, durante il periodo estivo come è logico, si facevano i lavori in quella interna".

I consiglieri sollevano interrogativi sulla motivazione della chiusura e sottolinea la mancanza di informazioni chiare sulle presunte "rotture gravi" menzionate dall'Assessore Milan. "Al polo natatorio le piscine sono due: Nuova piscina Baldetti e piscina Tosi.  In pratica i corsi si svolgevano  in  gran parte nella Nuova piscina Baldetti che ora deve essere riparata.  Chi frequenta la piscina sa bene che all’inizio del mese di gennaio 2024 si è  verificato un guasto nella nuova  piscina Baldetti. La società che gestisce l’impianto ha deciso, per tutelare l’incolumità degli utenti, di chiudere al pubblico la suddetta vasca e ha riprogrammato tutti i corsi cercando, nel limite del possibile, di creare il minor disagio e ha convogliato in vasca Tosi il maggior numero di attività, perché quell’area del Polo natatorio, così come il vaschino in area Baldetti sono perfettamente funzionanti. Quindi, dal momento che il guasto riguarda la sola vasca Baldetti, quali sarebbero le rotture (al plurale nel comunicato) di cui parla l’Assessore, che hanno portato il Comune di Rovigo a deliberare per la chiusura totale, di tutto l’impianto? Ammesso che ci siano al Polo Natatorio ‘rotture gravi’, di cui gli scriventi non sono a conoscenza, perché il Comune ne ha verificato l’esistenza solo adesso? Prevenire avrebbe permesso di curare, l’immobile è nostro, dobbiamo vigilare sulla sua conservazione, basta andarsi a fare una nuotata ogni tanto, assessore e sindaco". 

Infine, l'opposizione esprime preoccupazione per il futuro dei lavoratori del Polo Natatorio e degli utenti. "L’opposizione è stata tenuta all’oscuro di tutto fino a ieri pomeriggio, quando è stata informata dall’Assessore Milan, soltanto un’ora prima che il comunicato fosse inviato alla stampa. Non diverso è stato il modo in cui sono stati informati tutti coloro che prestano servizio in piscina, all’incirca 70 persone che hanno appreso dalla stampa che dal 31 gennaio p.v. sarà chiuso il luogo dove esercitano il loro lavoro. Quale futuro per queste persone? Il Comune ha un piano? Quale? Perché chi lavora in piscina nulla sa del proprio futuro. E non è proprio corretto comportarsi così".

La richiesta è di fornire chiarezza sulle prospettive di impiego del personale coinvolto e sulle alternative messe in atto per garantire la continuità del servizio ai cittadini. "Chiudere un impianto, in attesa di un bando, del vincitore e dei lavori per messa in sicurezza, sappiamo tutti che significa decretare la morte di un’attività. Ci chiediamo se il Comune abbia considerato che sono più di duemila gli utenti della piscina (corsi nuoto, acqua fitness, disabili, over60, etc) ai quali vanno aggiunti all’incirca 300 agonisti e 70 collaboratori (istruttori, bagnini, personale di segreteria, addetti alle pulizie, etc.), prima di decidere per la chiusura che, per le conoscenze che si hanno ad oggi, risulta immotivata, illogica, inaccettabile per tutti coloro che hanno a cuore lo sport e Rovigo. Sul Polo Natatorio e le sue innumerevoli questioni giudiziarie, ci  rieccheggiano nelle  orecchie le parole del sindaco : “Ho risolto tutto!”,  parole che non ci sono andate giu’. Ed effettivamente sapevamo che la vicenda non si sarebbe conclusa con l’accollo dei debiti di Veneto Nuoto. In pratica il Comune è da sempre proprietario della piscina e aveva dato in gestione il Polo Natatorio a Veneto Nuoto che l’aveva costruita. Veneto Nuoto a sua volta stipulò una convenzione con gli attuali gestori che fornivano servizi direttamente ai numerosi utenti. Nel 2018  il fallimento di Veneto Nuoto : il comune ha deciso di accollarsi i debiti con le banche e con altri fornitori , con un concordato fallimentare : operazione votata nel 2020 dall’attuale maggioranza dei consiglieri, e che ha portato Gaffeo a vantarsi di essere il risolutore dell’annosa questione….ma ahinoi…Già in sede di quella votazione, tutti sapevano che era già partita una corrispondenza di raccomandate tra il Comune e i gestori effettivi, una lite sfociata in una causa milionaria che, curiosamente proprio a fine gennaio 2024 vedrà il deposito di una perizia in Tribunale , per comprendere i costi sostenuti dall’attuale gestore nelle manutenzioni  e i canoni  da riconoscere al Comune tenendo conto delle chiusure Covid. Insomma pende un ulteriore causa milionaria, e ora sicuramente nel nuovo bando non si potrà affidare il servizio a chi ha una causa in corso con il comune. Ma non siamo qui a ricostruire fatti o esternare nozioni giuridiche. Siamo qui a dire al sindaco e all’assessore che la soluzione non era la chiusura, ma l’utilizzo della piscina tosi e poi delle piscine esterne, garantendo il servizio! E tra poco vedremo cosa dice la perizia e come si risolverà la causa in Tribunale. Per fortuna che era tutto risolto"!

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