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Polesella

Successo a Polesella per l'Iniziativa contro la violenza di genere

Una sala degli Agostiniani gremita di cittadini per fornire strumenti e risposte

POLESELLA - Un afflusso inaspettato di partecipanti ha caratterizzato l'evento dedicato alla lotta contro la violenza di genere a Polesella, tenutosi martedì 16 gennaio nella sala degli Agostiniani. L'iniziativa, che ha visto la presenza di numerosi cittadini, ha dimostrato come il tema della violenza di genere riesca a mobilitare cuori e coscienze.

Dopo i saluti delle autorità locali, i relatori hanno delineato il fenomeno e le risposte fornite dalla società polesana a questo problema sempre più complesso. Adele Fanelli del Centro Antiviolenza del Polesine ha illustrato le attività del centro. "Nel 2023 sono state 123 le donne seguite dal centro antiviolenza, un dato in crescita rispetto al 2022. La violenza inizia già nelle prime relazioni e non solo in quelle consolidate e spesso per una donna viene considerata come una sconfitta o un insuccesso personale. Occorre invece capire che la vittima non è una donna fragile o debole ma ci vuole molta forza. Quasi tutte le donne vittime di violenza non si rivolgono a noi per episodi singoli ma ripetuti. E il centro antiviolenza consente un primo colloquio e poi un lavoro con una psicologa per il supporto e la ricostruzione di un’autonomia; poi dispone di un’avvocata per consulenza legale e di assistenti sociali che fanno rete coi servizi. Il tutto con il consenso della donna, nel rispetto della segretezza e con servizi gratuiti. I casi poi possono evolvere in percorsi normali, che non prevedono pericolo per l’incolumità o in percorsi che necessitano di protezione. Uscire da una situazione conclamata di violenza necessita di tanta forza e di tanta energia mentale, occorre prendersi una pausa dal lavoro, individuare una casa rifugio lontana dalla zona di residenza e tante altre cose complesse”

Consuelo Pavani, vicesindaco di Polesella e operatrice del 118, insieme a Maria Adelina Ricciardelli, direttrice del Pronto Soccorso di Rovigo e Trecenta, hanno spiegato come il servizio sanitario affronta i casi di violenza. La Pavani ha evidenziato le procedure della centrale operativa del 118, l'importanza del dialogo con la vittima ele modalità di attivazione delle forze dell’ordine e il ruolo centrale degli operatori per i quali diventa strategica la capacità di instaurare un dialogo con la vittima anche per prevenire rischi di autolesionismo o crolli psicologici, mentre la Ricciardelli ha approfondito gli impatti della violenza sulla salute, con particolare attenzione ai rischi di depressione e tentativi di suicidio. Nel corso del 2021 gli accessi nazionali ai pronto soccorsi per violenza sono stati 11771 nel 2021, con un’incidenza in crescita legata al  periodo della pandemia. I dati registrano l’aumento di casi di donne giovani e tassi di accesso di donne straniere superiore alle italiane. In aumento anche la gravità delle violenze, con un calo di codici verdi. La fascia di ricoveri più elevata, infine, è quella tra i 35 e i 49 anni. La direttrice ha inoltre illustrato il protocollo dell’Ulss5 Polesana con il Centro anti-violenza

Le coordinatrici dell'associazione "Viva Vittoria", Anna Maria Sgualdo e Paola Banzi, hanno presentato l'impegno dei volontari nella creazione di una bandiera di solidarietà, composta da quadrotti cuciti, che coprirà Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo. Il sindaco Leonardo Raito ha concluso l'evento sottolineando la necessità di costruire una cultura del rispetto dalla base, coinvolgendo tutti, soprattutto le scuole, come punto di partenza per sconfiggere questa piaga e rendere la società più civile.

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